Ginocchio valgo

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Ginocchio Valgo : una guida completa

Anatomia del Ginocchio

Prima di procedere alla descrizione del ginocchio Valgo studiamo e analizziamo l’anatomia del ginocchio.

Il ginocchio è l’articolazione dell’arto inferiore che principalmente lavora contro il potere della forza di gravità.

Durante il passo, infatti, e nella statica, il peso del corpo si scarica sul ginocchio in modo tale che all’articolazione è richiesta la massima stabilità.

Il ginocchio è un articolazione complessa, in quanto ne prendono parte il femore con i sui massicci condili; mediale e laterale, la rotula anteriormente e i condili della tibia.

Tra i condili tibiali e quelli femorali si trovano i menischi, importanti cuscinetti cartilaginei, che permettono a tali estremità ossee di scivolare l’uno sull’ altro senza attrito ne sfregamento.

Il ginocchio è rinforzato da un imponente apparato muscolare- legamentoso, che permette al ginocchio di effettuare movimenti di flesso-estensione in massima sicurezza.

Guardiamo un Video dell Anatomia del Ginocchio

Cosa si intende per Ginocchio Valgo?

Il ginocchio valgo, di per sé, è una deformità anatomica che consiste nella rotazione interna delle ginocchia.

Chiamate anche ginocchia a X,in quanto il femore devia marcatamente verso l’interno e la tibia invece deflette verso l’esterno, in questo modo le ginocchia si toccano tra loro, mentre i piedi sono notevolmente distanziati, l’immagine che si ottiene, guardando entrambi gli arti è appunto quella di una X.

Possiamo affermare che il ginocchio valgo è causato da un anomalia nell’allineamento tra femore e tibia, queste in condizioni normali formano un angolo leggermente chiuso verso l’esterno diciamo un angolo piatto, in condizioni di valgismo invece, la tibia e il femore non si trovano sullo stesso asse longitudinale ma voltano verso l’interno, formando un angolo ottuso aperto lateralmente e un angolo acuto medialmente.

Quando il Ginocchio Valgo diventa patologico?

In realtà un leggero grado di valgismo del ginocchio è considerato del tutto normale e non incide sulla funzionalità del ginocchio.Quando l’angolo aperto all’esterno, formato dall’asse della coscia con quello della gamba si riduce al di sotto di 160°, il valgismo è considerato patologico. In questi casi, al difetto estetico può associarsi quello funzionale.

Nell’infanzia è frequentissima la tendenza delle ginocchia al valgismo e nella maggioranza dei casi si risolve naturalmente entro gli 8-9 anni.

In ogni caso, è necessario appurare l’entità della deviazione angolare in modo da poter giudicare se essa rientri nel limite del fisiologico o del patologico.

Tale accertamento riveste ai fini terapeutici una grande importanza, perché in base ad esso verranno decise le cure da adottare.

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Quali sono le cause del Ginocchio Valgo?

Sono 5 le cause principali di ginocchio valgo nell’adulto:

Insufficienza muscolare a carico del piccolo medio e grande gluteo, questo comporta una debolezza a livello dell’anca, se tali muscoli non sono abbastanza forti da garantire una regolare abduzione dell’anca, il femore tenderà ad orientarsi verso l’interno.

Insufficienza muscolare a carico del quadricipite femorale, in particolare il vasto mediale che attraverso la sua contrazione si ottiene un extra-rotazione della rotula ovvero questa può guardare lateralmente. Se il vasto mediale è debole la rotula si orienterà verso l’interno ottenendo lo strabismo rotuleo.

Insufficienza muscolare del semitendinoso e semimembranoso, sono muscoli posteriori della coscia pertanto stabilizzano il ginocchio a livello posteriore, come per il vasto mediale anche la debolezza del semimembranoso e del semitendinoso comporta una deviazione del ginocchio verso l’interno.

Rigidità della caviglia, per rigidità si intende la difficoltà della caviglia a compiere movimenti di dorso-flessione ovvero il movimento che ci permette di spostare il peso del corpo sui talloni e di alzare le dita e l’avampiede da terra, Questa rigidità del piede comporta una sua pronazione(il piede cade internamente) con conseguente rotazione interna della tibia che si riflette anche a livello del ginocchio e delle anche.

Causa anatomica, quando il valgismo è la diretta conseguenza di un anomalia della struttura anatomica del bacino, o del femore, o della tibia, o del piede.

Quali sono le maggiori complicazioni del ginocchio valgo?

Il mancato allineamento tra femore e tibia con il tempo comporterà svariate complicanze che sono direttamente proporzionali alla gravità del valgismo.

Le principali complicazioni sono:

Gonartrosi e meniscopatia; in caso di ginocchio valgo il peso del corpo non è adeguatamente distribuito sull’intera superfice articolare, ma bensì, sarà spostato nella parte laterale del ginocchio, questa condizione comporterà una maggiore usura dei condili laterali e del rispettivo menisco.

Sindrome rotulea dolorosa; dovuta ad una anomalia dell’angolazione della rotula che, in presenza di ginocchio valgo, è costretta a guardare internamente.

Dolore al ginocchio cronico; il dolore che impedisce di camminare per lunghi tratti, si accentua con la deambulazione e diminuisce con il riposo, spesso è localizzato nella parte laterale del ginocchio ma si può avvertire anche a livello delle anche e dei piedi.

Sono utili i plantari?

I plantari risultano essere molto efficaci,in presenza di ginocchio valgo, per sostenere il piede nella parte mediale ovvero interna.

I plantari hanno l’importante funzione di assorbire le sollecitazioni e gli urti, che in condizioni normali vengono ben tollerate dalle nostre articolazione, ma in presenza di valgismo delle ginocchia, queste sollecitazioni continue si tramutano in microtraumi, usura precoce e infiammazione del ginocchio.

Per questi motivi l’uso del plantare, elaborato inseguito ad un accurata valutazione baropodometrica, è assolutamente consigliato per limitare il sovraccarico funzionale sia del ginocchio sia del piede.

Molto utile può risultare un tutore per il ginocchio per limitare il dolore acuto.

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Il ginocchio valgo si può correggere?

La correzione del ginocchio valgo dipende da svariati fattori come; l’entità della deformità, se lieve media o grave, dalla precocità con cui si inizia un percorso di tipo fisioterapico e posturale.

E’ fondamentale rivolgersi ad un bravo Ortopedico per cercare di contrastare il valgismo ma soprattutto per arrestarne l’evoluzione quindi la gravità della malformazione.

Qual è la terapia del ginocchio valgo?

La terapia del ginocchio valgo si sviluppa attraverso 3 tipi di interventi:

  1. L’elaborazione di un plantare su misura o preconfezionato di alta qualità come quelli Noene;
  2. Programma di Fisioterapia, cucito su misura in base alla gravità del valgismo. Gli esercizi di fisioterapia mirano al rinforzo dei muscoli deficitari che contribuiscono al mancato allineamento tra femore e tibia.
  1. Rieducazione Posturale con il Metodo Mezieres, tutte le strutture anatomiche si muovono grazie al rapporto che hanno le une con le altre, e di conseguenza si influenzano reciprocamente. In presenza di ginocchio valgo si creano altri scompensi di tipo posturale che coinvolgono la colonna vertebrale e l’intero arto inferiore. Un approccio di tipo globale è essenziale in qualsiasi genere di deformità, anche lieve. La rieducazione posturale mira infatti a migliorare l’armonia e la funzionalità di tutte le componenti, attraverso il riallineamento delle simmetrie corporee.

E’ utile la terapia farmacologica?

La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di FANS, farmaci anti-infiammatori non steroidei, hanno un effetto analgesico e antipiretico sono indicati solo in caso di infiammazione e dolore acuto dell’articolazione.

Utili, soprattutto nella fase di prevenzione, sono gli integratori alimentari a base di Glucosamina,Prolina, Vitamina C e Vitamina D, che presi regolarmente intensificano la produzione di collagene, contribuendo alla rigenerazione e alla protezione delle cartilagini e del tessuto osseo.

Quando il ginocchio valgo va operato?

Il trattamento chirurgico è indicato in casi estremi in cui la deformità incide sensibilmente sulla qualità della vita.

In età adolescenziale il medico chirurgo procederà con un epifisiodesi temporanea, che consiste nel bloccare o rallentare l’accrescimento delle cartilagini, che nella prima fase della vita sono attive quindi crescono, per poi evolversi con la maturità scheletrica in tessuto osseo.

L’ obiettivo di questo intervento è quello di uniformare l’asse di carico in modo tale che il peso sia adeguatamente distribuito su tutta la superfice articolare.

In età adulta è indicata invece l’osteotomia femorale, ossia la resezione della porzione di osso danneggiato dalla mancata simmetria di carico e un rimodellamento della superfice articolare, eliminando in modo parziale o totale il sovraccarico funzionale.

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Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo

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