Scoliosi nell’adolescente

Scoliosi nell’adolescente: come si gestisce?
Per scoliosi s’intende una deviazione laterale della colonna vertebrale a carattere permanente, responsabile di un’alterazione della struttura anatomica e della rotazione dei corpi vertebrali. La spina dorsale si curva perdendo la sua forma rettilinea; la deformità è tridimensionale ovvero sul piano frontale, laterale (cifosi e lordosi) ed orizzontale (la rotazione delle vertebre determina una sporgenza, ‘gibbo’ o gobba costale o lombare). Skolios, dal greco antico, significa ‘storto’. In questo articolo, affrontiamo la scoliosi nell’adolescente.
La cosiddetta scoliosi idiopatica (dovuta a cause sconosciute) è un problema che si riscontra soprattutto nei giovani durante il passaggio tra infanzia e adolescenza (dopo i 10 anni di età), quando il corpo cresce in statura e si allunga.
L’attività fisica regolare non risulta di nessuna utilità per il ragazzo colpito da scoliosi: non raddrizza, di certo, il tratto di colonna colpito. E’ necessaria una diagnosi precoce che permetta un trattamento fisioterapico tempestivo, adeguato, personalizzato.
La scoliosi idiopatica dell’adolescente è, generalmente, ben trattabile e non compromette l’attività fisica e la qualità della vita del ragazzo. Scopri la risposta della Fisioterapia mirata per risolvere la scoliosi.
Per comprendere al meglio invito a guardare un video dell’anatomia della colonna vertebrale
Scoliosi nell’adolescente: come si riconosce
Inizialmente, è difficile riconoscere la scoliosi, soprattutto per l’assenza di sintomi.
E’ possibile sospettare la patologia da alcuni segni e indizi:
- Asimmetria delle spalle (una più alta dell’altra) con prominenza di una scapola;
- Testa non in asse con il bacino;
- Un gluteo più alto dell’altro;
- Sbilanciamento laterale del tronco e dei fianchi;
- Colonna vertebrale visibilmente curva.
Raramente, la scoliosi è dolorosa con intorpidimento e stanchezza degli arti: succede in caso di curve notevoli. Nei casi più gravi, possono manifestarsi anche difficoltà respiratorie, disturbi cardiaci, mobilità limitata.
Forma lieve, media e grave della scoliosi

Esistono tre diverse forme di scoliosi:
- Lieve, da monitorare periodicamente in quanto può aggravarsi con la crescita del ragazzo: in tal caso, è necessario trattarla con la Fisioterapia mirata;
- Media, da trattare a seconda del tipo di curva a livello ortopedico (busto) e fisioterapico;
- Grave, evento raro che colpisce il 3 per mille dei ragazzi in età scolastica e va trattato chirurgicamente.
La scoliosi lieve e media colpisce il 2-4% dei giovani (soprattutto le femmine). L’età maggiormente interessata è compresa tra 10 e 16 anni ma la scoliosi può manifestarsi anche prima (7-8 anni).
Cause e fattori di rischio

Nell’85–90% dei casi, la scoliosi è idiopatica (nel senso che non si conosce una causa precisa), maggiormente frequente in età puberale adolescenziale nella fase di crescita.
Attualmente, la ricerca si concentra su determinate cause oggetto di studio:
- Fattore genetico (ereditarietà) per il quale, tuttora, non esiste una prevenzione primaria;
- Problemi all’osso, ai dischi intervertebrali, alle articolazioni;
- Problemi ai tessuti molli (muscoli, legamenti);
- Problematiche nell’accrescimento vertebrale.
Secondo recenti ricerche, un bambino su tre (i cui genitori soffrono di scoliosi) svilupperà scoliosi.
C’è chi si chiede: la postura scorretta di mio figlio può causare la scoliosi? Si, ma è vero anche il contrario: la scoliosi può causare la postura scorretta nel bambino, specie se tende ad inclinarsi verso un lato.
Zaini e cartelle pesanti possono essere fattori di rischio o peggiorare la curva? No, ma possono essere associati al mal di schiena. Il bambino che soffre di mal di schiena deve evitare zaini pesanti e portare cartelle leggere sistemate su entrambe le spalle con le cinghie.
Traumi e danni non sono collegati all’insorgenza della scoliosi idiopatica. Non esiste neanche una correlazione causale tra piede piatto, ginocchio valgo, dismetria del bacino e scoliosi idiopatica.
Statisticamente, la scoliosi è quasi sempre idiopatica.
L’unica prevenzione possibile è quella secondaria che consiste in una diagnosi precoce.
Altre cause di scoliosi
Quando la scoliosi non è idiopatica (senza causa certa) può essere dovuta ad altre cause:
- Malformazioni neonatali;
- Dismetria agli arti inferiori;
- Disordini del sistema nervoso centrale, malattie neuromuscolari;
- Disturbi metabolici;
- Disturbi reumatici;
- Patologie del tessuto connettivo;
- Sindrome di Down;
- Nanismo.
Complicanze della scoliosi nell’adolescente
In gran parte dei casi, la scoliosi nell’adolescente non causa problemi seri.
In presenza di una curva importante, può incidere sull’accrescimento.
Se la curva d’ingrandisce ulteriormente, potrebbe causare problemi al cuore ed ai polmoni.
Una curva molto severa potrebbe addirittura portare alla compressione delle radici nervose del midollo spinale fino al rischio di paralisi. Succede raramente.
Trattamenti correttivi mirati impediscono alla curva di raggiungere certi gradi di severità.
Scoliosi e atteggiamento scoliotico: differenze
C’è differenza tra scoliosi ed atteggiamento scoliotico? Sì, anche se a prima vista potrebbero sembrare simili per una sopraelevazione della spalla e una deviazione laterale del rachide visibile dalle radiografie.
In realtà, si tratta di due condizioni diverse.
L’atteggiamento scoliotico è un disordine posturale; non è né strutturale né evolutivo, non presenta nessuna ‘gobba’ lombare o costale e neanche una rotazione vertebrale.
La rotazione vertebrale e l’evoluzione sono caratteristiche peculiari della scoliosi vera e propria insieme al ‘gibbo’ (la gobba).
Diagnosi

L’iter diagnostico per una sospetta scoliosi nell’adolescente comprende l’esame clinico e una radiografia della colonna vertebrale in valore angolare.
In presenza di scoliosi, la curva è maggiore: interessa prevalentemente la parte toracica e lombare della colonna, raramente il tratto cervicale.
Durante la visita, il medico valuta l’angolo di deviazione usando uno strumento chiamato scoliometro: prescrive indagini strumentali se l’angolo (di Cobb) supera i 5°. Un filo a piombo risulterà utile per verificare lo spostamento dell’asse tra cranio e bacino.
Se necessario, si seguirà l’evoluzione del processo.
Come si cura la scoliosi nell’adolescente
Una volta diagnosticata la scoliosi, in base alla gravità della curva, alla probabilità di un peggioramento e all’età del ragazzo, risulterà necessario procedere con:
- Un costante monitoraggio attraverso visite periodiche e radiografie;
- L’utilizzo di un busto ortopedico (corsetto o ortesi) da adattare attorno al corpo ed ai fianchi. Non cura la scoliosi ma serve ad impedire che il processo peggiori. Il ragazzo dovrà portare il busto fino al completamento della crescita oppure, in caso di scoliosi grave, fino al momento dell’intervento;
- Fisioterapia e Riabilitazione mirata;
- L’intervento chirurgico.
E’ stato dimostrato che il busto ha effetti positivi sulla scoliosi.
Il ruolo della Fisioterapia mirata nella cura della scoliosi adolescenziale

Come per qualsiasi disturbo e patologia, oltre ad esaminare la diagnosi medica, il Centro Ryakos offre una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale per pianificare un percorso terapeutico personalizzato.
In particolare, il Fisioterapista qualificato valuta i recettori posturali disfunzionali come ATM, piede, vestiboli, occhi (ad esempio, l’occhio strabico), eventuali fratture, traumi e cicatrici da trattare e correggere.
La Fisioterapia d’elezione è in grado di raggiungere risultati eccellenti: per ‘eccellenti’ s’intende il fatto che la scoliosi non peggiora durante il periodo di crescita dell’adolescente.
In sostanza, la Fisioterapia mira a stabilizzare i gradi scoliotici.
Quali sono i trattamenti più efficaci?
Oltre all’utilizzo del busto ortopedico realizzato su misura in base al grado scoliotico riscontrato nel singolo paziente, si procede con:
- Massaggio connettivale, una particolare forma di Massoterapia che stimola riflessi di tipo viscerale, utile per il rilascio di tensioni interne;
- Trazioni vertebrali per allungare meccanicamente la colonna vertebrale (a livello cervicale e lombare) tramite l’applicazione di carichi;
- Chiropratica, tecnica manipolativa che ha lo scopo di ripristinare la corretta mobilità delle vertebre;
- Esercizi terapeutici mirati;
- Igiene posturale;
- Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres.
Esercizi terapeutici utili per la scoliosi nell’adolescente
Gli esercizi terapeutici per la schiena indicati dal Fisioterapista servono a migliorare le condizioni del paziente in quanto prevengono il peggioramento della scoliosi e la capacità respiratoria.
Presentano una serie di utilità e vantaggi:
- Migliorano la forza muscolare;
- Riducono eventuali dolori;
- Contrastano le curvature scoliotiche insistendo su movimenti in direzione opposta;
- Allungano i muscoli responsabili del mantenimento della curva scoliotica..
Gli esercizi respiratori, specie nei casi più gravi, intervengono sulla meccanica della gabbia toracica compromessa dalla scoliosi.
Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres
Esiste una singolare metodica rieducativa che lavora sulle catene muscolari ed è uno step determinante nella cura fisioterapica della scoliosi. Le condizioni posturali del paziente vengono accuratamente verificate attraverso l’Esame Baropodometrico.
In caso di deficit posturale, la Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres rappresenta la scelta d’elezione. E’ un metodo esclusivo, un percorso terapeutico e preventivo unico nel suo genere, in grado di correggere la postura dell’intera colonna vertebrale, arti superiori e inferiori con il progressivo allungamento della catena muscolare posteriore.
Video del Metodo Mezieres
Quando è necessario l’intervento chirurgico
Nei casi più gravi di scoliosi, quando non è sufficiente il trattamento fisioterapico e la riabilitazione, il medico valuterà l’intervento chirurgico.
Durante l’intervento, vengono applicate viti e barre sul tratto della colonna da raddrizzare, dopodiché il chirurgo posiziona impianti ossei allo scopo di mantenere i risultati dell’operazione.
Può verificarsi una complicanza durante l’operazione: una sofferenza midollare. Per evitarla, durante tutta l’operazione viene monitorata in tempo reale l’attività midollare allo scopo di intervenire tempestivamente in caso di problemi.
Quali sono i tempi di recupero? Da 6 a 10 giorni per la degenza, 3-4 settimane per tornare a scuola, circa un anno per riprendere la pratica sportiva.

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
