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Come correggere il piede piatto o cavo

Come correggere il piede piatto o cavo

Come correggere il piede piatto e cavo dell’adolescente

Affrontiamo due problemi opposti che interessano l’appoggio podalico per spiegarti come correggere il piede piatto e cavo dell’adolescente. Si tratta di caratteristiche ortopediche frequenti nei bambini e nei ragazzi che si possono e si devono correggere. E’ fondamentale per mantenere la giusta postura ed evitare conseguenze a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

Il piede è un organo recettoriale posturale: fornisce al cervello informazioni sul corpo (posizione nello spazio, equilibrio, oscillazioni). Per questo motivo, spesso patologie del piede possono trovare una spiegazione nella postura, rappresentare la causa diretta di una postura alterata. Le patologie del piede piatto e cavo snaturano la forma ma anche tutta la struttura del piede

Fino a 6-7 anni nei bambini può risultare normale avere i piedi piatti: la pianta poggia a terra quasi del tutto. Iniziando a camminare, il contatto con varie superfici va a favorire la normale crescita del piede. La direzione corretta del calcagno è proiettata in avanti, verso l’esterno. Se un piede non è arcuato come dovrebbe, il calcagno si piega verso l’interno.

Il piede cavo è più frequente di quello piatto, contrariamente a quanto si credeva in passato. Rappresenta la situazione opposta. E’ caratterizzato da un’accentuata concavità dell’arcata plantare e da un abbassamento del primo metatarso. In sostanza, l’area di appoggio podalico si limita alla parte anteriore ed al calcagno: la zona di mezzo è esclusa.

Un video introduttivo sull’anatomia del piede

Cosa fare per risolvere i due problemi?

come correggere il piede cavo o piede piatto

Come correggere il piede piatto e cavo dell’adolescente: qual è l’età migliore

Qual è l’età migliore per correggere il piede piatto e cavo? Di solito, tra gli 8 e i 13-14 anni. Oltre questa età la possibilità di risolvere il piattismo e il cavismo potrebbe ridursi.

Prima di approfondire l’argomento e, soprattutto, di spiegarti come correggere il piede piatto e cavo dell’adolescente, dovresti sapere che il piede ha necessità di essere cavo e piatto.

Durante la camminata, in fase di appoggio, il piede si comporta come un ammortizzatore diventando piatto. In fase di spinta propulsiva, si comporta come una leva rigida e deve diventare cavo.

Di conseguenza, il piede cavo è avvantaggiato nella fase di spinta e svantaggiato nella fase di appoggio perché incapace di ammortizzare.

Sintomi e diagnosi del piede piatto

Piede piatto

Il cedimento della volta plantare, la lassità della pianta del piede tipica del piede piatto (sindrome pronatoria) è la più comune deformità del piede nel bambino. Coinvolge, in particolare, tre strutture: astragalo, calcagno e tendine tibiale posteriore.

La volta mediale tende ad appiattirsi cedendo verso l’interno, il calcagno viene spinto verso l’esterno.

Fra i sintomi riferiti dai ragazzi ritroviamo: dolore crampiforme (soprattutto notturno) alla zona calcaneare, dolori posturali, affaticabilità durante la deambulazione.

L’aumentata superficie dell’appoggio podalico ha come diretta conseguenza una maldistribuzione del carico del peso corporeo. Se trascurati, a lungo andare i piedi piatti potrebbero portare a disturbi come metatarsalgia con cheratosi plantare, deviazioni dell’asse del calcagno, dita a martello, artrosi della caviglia, alluce valgo, fascite plantare, tendinite (o rottura) del tibiale posteriore, sublussazione della sottoastragalica.

In presenza di piedi piatti, si può riscontrare ginocchio valgo con deviazione della femoro-rotulea e coinvolgimento dell’articolazione dell’anca.

E’ di fondamentale importanza eseguire una diagnosi precoce per sospetto di piede piatto o cavo.

Per diagnosticare il piede piatto, l’ortopedico deve visitare il giovane paziente mentre cammina a piedi nudi: il piede va visitato in carico, quando lavora. Lo specialista deve eseguire test specifici per valutare il corretto bilanciamento di muscoli e tendini con particolare attenzione verso il tibiale posteriore ed osservare le articolazioni sotto-astragalica e astragalo-scafoidea come pure la caviglia.

E’ altrettanto utile eseguire la radiografia in carico e, nei casi più avanzati, può essere richiesta una TAC o la Risonanza Magnetica Nucleare.

Sintomi e diagnosi del piede cavo

piede cavo

Il piede cavo è caratterizzato da una deformazione della volta plantare con verticalizzazione dei metatarsi rispetto al tallone ed accentuata concavità dell’arcata plantare. Il calcagno tende a rivolgersi internamente, il primo metatarso si abbassa, l’area di appoggio si limita alla parte anteriore e al calcagno, non all’area centrale.

Le cause possono essere scheletriche, post-traumatiche o neurologiche (congenite o acquisite). Se trascurato può portare a metatarsalgia, spina calcaneare e dita a griffe.

I sintomi variano a seconda della gravità del cavismo. Le dita urtando contro la scarpa possono ulcerarsi, può verificarsi un’ipercheratosi (callo) o instabilità peritalare e conseguente dolore alla parte inferiore del piede, bruciore, intorpidimento e formicolio alle dita, cedimenti e traumi distorsivi ripetuti alla caviglia.

Il piede cavo trascurato può essere responsabile di artrosi a livello di retro e meso piede, lesioni legamentose e cartilaginee, metatarsalgia, fascite plantare, spina calcaneare, nevralgia interdigitale (Neuroma di Morton).

Il piede pre-cavo è tipico degli adolescenti: il dislivello risulta moderato, riducibile sotto carico, con meta tarsalgia che scompare a riposo.

Anche in questo caso, lo specialista durante la visita deve osservare il paziente mentre cammina, eseguire test specifici e prescrivere una radiografia del piede e della caviglia in carico (stando in piedi) e una Risonanza Magnetica Nucleare.

Se la causa è neurologica, ovviamente è necessaria una diagnosi completa eseguita dall’ortopedico in collaborazione con il neurologo. Il piede cavo neurologico può portare a paralisi del muscolo o contrattura dell’antagonista.

Come correggere il piede piatto e cavo dell’adolescente: esame Baropodometrico

esame baropodometrico napoli

Oltre ad esaminare la diagnosi medica ed i risultati degli esami strumentali, il Fisioterapista qualificato esegue una valutazione.

Il Centro Ryakos offre una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale al fine di programmare un percorso terapeutico personalizzato.

Si procede con l’Esame Baropodometrico statico e dinamico.

La pedana baropodometrica dispone di migliaia di sensori in grado di rilevare le pressioni esercitate dalla pianta del piede. La rappresentazione grafica che ne deriva consente di ottenere dati preziosi in fase di valutazione (della terapia più adeguata e della realizzazione dei plantari), tra cui l’appoggio plantare, la posizione del baricentro corporeo e la distribuzione dei carichi fra avampiede e retropiede.

L’esame Baropodometrico è quello di elezione. Questa analisi biomeccanica e posturale è essenziale per verificare il corretto sviluppo morfologico degli adolescenti e ricercare eventuali atteggiamenti posturali e podalici scorretti che, se trattati precocemente e tempestivamente, si possono risolvere più facilmente.

Come correggere il piede piatto: possibili terapie

plantare sportivo

Nei casi lievi e di media entità, la terapia del piede piatto può basarsi su:

  • Fisioterapia riabilitativa che prevede la rieducazione motoria ed il rinforzo di muscoli e tendini che accentuano la volta plantare. La terapia riabilitativa comprende l’esecuzione di esercizi terapeutici (mirati a ridurre eventuali dolori e migliorare la forza muscolare) e la Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres;
  • Ortesi plantare per contenere la pronazione del piede.

Una deformazione grave e rigida necessita di intervento chirurgico mini invasivo (artrorisi o endortesi) che corregge in modo efficace e definitivo una deformità importante. Mediante una piccola incisione sul lato esterno del piede (vicino al malleolo), viene impiantato un perno metallico (una vite in titanio) accanto all’articolazione sottoastragalica per limitare il movimento esagerato di pronazione riportando in asse il tallone con l’appoggio a terra. Il perno è ben tollerato e raramente viene rimosso.

Il periodo di immobilizzazione è minimo (una settimana di riposo a letto e 15 giorni di deambulazione con le stampelle). Il bambino o adolescente riprenderà a deambulare precocemente, correre dopo 2 mesi e praticare attività sportiva dopo 4-6 mesi.

Non è consigliabile inserire la vite prima dell’avvenuta maturazione scheletrica delle ossa del piede (intorno ai 12 anni).

Come correggere il piede cavo: soluzioni terapeutiche

In base all’evoluzione e riducibilità della patologia, il piede cavo può essere trattato con:

  • Fisioterapia rieducativa attraverso esercizi terapeutici (stretching, rinforzo muscolare, esercizi propriocettivi) e la Rieducazione Posturale Globale metodo Mezieres;
  • Ortesi plantare, plantari realizzati su misura per migliorare la morfologia e funzionalità del piede, per scaricare i punti di iperpressione, migliorare equilibrio e stabilità dell’avampiede diminuendo la tensione muscolare, evitare distorsioni dell’articolazione tibio-tarsica;
  • Intervento chirurgico mini invasivo, in casi rari, che può essere l’osteotomia estensoria del primo metatarsale oppure osteotomia multipla del calcagno per ripristinare il corretto asse. In caso di deformità rigida è necessario ricorrere ad un intervento di artrodesi (fusione di una o più articolazioni per bloccare il piede in posizione corretta).

Come correggere il piede piatto e cavo dell’adolescente: metodo Mezieres

Mezieres

Il bambino, il ragazzo, l’adolescente sottoposto ad Esame Baropodometrico che presenta piede piatto o cavo oggi ha una chance unica da giocarsi. Un percorso riabilitativo determinante per risolvere il suo problema che va ben oltre l’utilizzo dei plantari su misura e gli esercizi terapeutici mirati.

Il Fisioterapista qualificato, anche in questo caso, raccomanderà la Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres.

Si tratta di un percorso terapeutico e preventivo indicato anche a giovani e giovanissimi che presentano alterazioni posturali e problematiche che interessano l’appoggio podalico.

Il metodo Mezieres corregge la postura dell’intera colonna vertebrale, arti superiori e inferiori (piedi inclusi) grazie al graduale allungamento della catena muscolare posteriore.


Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo