Scapole alate

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Scapole alate: cosa sono e come curarle

Come riconoscere le scapole alate? In condizioni normali, le scapole aderiscono perfettamente al torace adattandosi alla struttura della gabbia toracica. La scapola alata, invece, si allontana dalla linea mediana e protende verso l’esterno, tende a scollarsi dalle coste posteriori del torace fino ad apparire sollevata, sporgente sulla schiena anziché poggiarsi contro il retro della parete toracica, sono scapole sporgenti. Si allontana dalla colonna e ruota.

Si tratta di un paramorfismo dovuto principalmente ad alterazione posturale che, a lungo andare, può determinare squilibri muscolari e disfunzioni dell’apparato scheletrico.

Colpisce soprattutto giovani in età puberale (12-14 anni) e, spesso, si commette l’errore di pensare che il problema regredisca spontaneamente durante il processo della crescita. A volte può accadere ma, in gran parte dei casi, il problema tende a peggiorare nel tempo se non si interviene in modo adeguato e tempestivo.

Come sempre, il Centro Ryakos offre una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale per indagare sulla reale causa del problema ed intervenire di conseguenza pianificando un programma terapeutico personalizzato.

Cos’è la scapola alata? Quali sono tutte le possibili cause? Come si manifesta e quali sono le cure, i rimedi, le soluzioni offerte dalla Fisioterapia d’avanguardia?

Scoprilo.

Scapole alate ed altre alterazioni: diagnosi e valutazione accurata

scapole alate

Oltre alle scapole alate, le principali alterazioni a carico delle scapole possono essere spalle addotte, asimmetria o dislivello tra le due scapole.

E’ importante eseguire una diagnosi accurata per comprendere il perché della reale condizione del paziente. Diagnosi accurata e valutazione fisioterapica sono le due ‘cose da fare’: l’analisi del movimento e la conoscenza dell’anatomia della spalla sono fondamentali. Affidati sempre a professionisti qualificati se vuoi davvero risolvere il tuo problema anziché rischiare di peggiorare la situazione.

In presenza di questo difetto, i muscoli adduttori delle scapole (poco stimolati) sono deboli e poco elastici, non più in grado di fissare le scapole al torace.

Il disturbo si associa a dorso curvo, iperlordosi lombare, spalla in avanti e braccia ruotate verso l’interno.

Scapola alata cause

Le cause responsabili di scapole alate si suddividono in posturali (le più frequenti) e strutturali.

Le cause posturali, dovute a squilibri dei muscoli connessi alla scapola che influenzano il posizionamento e l’adesione al piano della gabbia toracica, si manifestano prevalentemente in età adolescenziale con spalle rivolte in avanti e braccia ruotate verso l’interno. Le problematiche posturali possono associarsi a:

  • debolezza del muscolo gran dentato;
  • rigidità dei muscoli grande rotondo, piccolo rotondo e sottospinato.

Le cause strutturali legate a variazioni dell’apparato scheletrico (soprattutto della colonna) sono:

  • ipercifosi che porta ad un posizionamento scorretto della scapola lungo la gabbia toracica;
  • scoliosi per via del gibbo costale che influisce sul posizionamento della scapola;
  • appiattimento della colonna toracica che può far sembrare alate le scapole anche in assenza di squilibri muscolari.

Esistono altre cause che possono scatenare il problema:

  • sedentarietà;
  • infortuni che danneggiano nervi e muscoli;
  • trauma contusivo (come lussazione della spalla);
  • movimenti ripetuti che possono causare lesioni;
  • malattie virali (influenza, tonsillite, ecc.);
  • reazioni allergiche a farmaci;
  • esposizione a tossine (erbicidi);
  • determinate condizioni mediche (distrofia muscolare, radicolopatia cervicale, difetti cardiaci congeniti);
  • abuso di droghe.

Il coinvolgimento di tre nervi

La spalla alata coinvolge uno dei tre nervi che controllano i muscoli di collo, schiena e braccia:

  • nervo toracico lungo (muscolo dentato anteriore);
  • nervo scapolare dorsale (muscoli romboidi);
  • nervo accessorio spinale (muscolo trapezio).

Interventi chirurgici o lesioni possono provocare danni a questi nervi e relativi muscoli controllati.

La causa più grave (e rara) della scapola alata è la lesione del nervo toracico lungo che controlla il gran dentato, fondamentale per mantenere le scapole ben aderenti al torace. Questa lesione è scatenata da traumi o eventi iatrogeni. In caso di paralisi del muscolo gran dentato, le scapole si scollano marcatamente e risulta impossibile eseguire movimenti corretti e fluidi con l’arto superiore.

Scapola alata: sintomi

Quando le scapole sporgono verso l’esterno dalla parte posteriore, si possono presentare i seguenti sintomi:

  • dolore alla scapola anche con una pressione da seduti;
  • limitazione funzionale della spalla, debolezza ai muscoli del collo, braccia e spalle (in caso di lesione con danno ai nervi);
  • difficoltà a sollevare il braccio sopra la spalla;
  • fastidio o dolore al collo, schiena, spalle;
  • rigidità articolare;
  • affaticamento;
  • spalla cadente.

Scapole e postura

terapia per scapole alate

La conseguenza di una postura scorretta porta ad un problema di assetto generale che si ripercuote sui muscoli più deboli. Ad uno squilibrio posturale consegue il non reclutamento globale dei muscoli.

Vizi posturali possono causare alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico, paramorfismi  e dismorfismi.

La scapola alata è un paramorfismo, quindi si può correggere attraverso esercizi posturali ed attività fisica (sport come il nuoto).

Per il riavvicinamento delle scapole, sono necessari esercizi mirati per lavorare sul muscolo trapezio centrale, romboide, deltoide posteriore, gran dentato.

Questi esercizi terapeutici, da eseguire per un periodo variabile da un mese a un anno in base alla gravità della condizione, serviranno a ripristinare il trofismo generale della muscolatura recuperando un’armonia estetica.

Scapole alate: cosa fare? Fisioterapia mirata

Correggere e riequilibrare la postura significa riportare le scapole al loro posto ripristinando un allineamento scapolare più armonico. Gli esercizi di rinforzo muscolare in grado di stimolare e tonificare l’elasticità muscolare serviranno anche a mantenere le spalle in posizione corretta fissandole al torace per evitare recidive.

In presenza di dolore e infiammazione, il fisioterapista consiglierà i migliori trattamenti strumentali (Tecarterapia e Laser Yag ad Alta Potenza), i più efficaci a lungo termine e rapidi.

Una volta risolto il dolore, per migliorare la postura, anche nel caso della scapola alata, esistono due ‘vie’:

  • Esercizi terapeutici di allungamento e rinforzo mirati a potenziare la muscolatura (deltoide posteriore, trapezio medio-inferiore, gran dentato, muscoli romboidi). Nelle specifiche sessioni di adattamento muscolare attivo, il fisioterapista guida il paziente ad esercitare questi muscoli alternando esercizi isometrici, concentrici e di propriocezione;
  • Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres.

Qui un Video di Esercizi Scapole Alate

Cos’è il metodo Mezieres?

Il rivoluzionario metodo Mezieres

Gli esercizi posturali rappresentano la migliore strategia per intervenire sul problema delle scapole alate.

Esiste, però, un metodo rivoluzionario che va oltre gli esercizi posturali, è individuale, personalizzato, applicato in base alle condizioni di ogni singolo paziente. Si chiama Rieducazione Posturale Globale metodo Mezieres.

Questa terapia (preventiva e curativa) può essere eseguita solo da specialisti (i cosiddetti Mezieristi). Non si può, di certo, improvvisare.

E’ un vero e proprio percorso correttivo e riabilitativo e non si può definire semplicemente stretching: la differenza con i classici allungamenti è che, durante la Rieducazione Posturale Globale, gli allungamenti devono essere mantenuti in modo prolungato e duraturo.

Il percorso inizia dopo aver accertato un deficit posturale sottoponendosi ad una Valutazione posturale e all’Esame Baropodometrico.

L’obiettivo del metodo Mezieres è ristabilire l’equilibrio della postura dell’intera colonna, di arti inferiori e superiori attraverso il graduale allungamento della catena cinetica posteriore (la catena muscolare posteriore che dalla nuca arriva fino ai piedi). E’ fondamentale, durante il trattamento, eseguire la corretta tecnica di respirazione diaframmatica.

Il traguardo è restituire al corpo la naturale armonia muscolare ed articolare risolvendo a lungo termine gli squilibri posturali.


Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo

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