L’infiammazione del tendine sottoscapolare

L’infiammazione del tendine sottoscapolare: cause, cure, Fisioterapia
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Pur non essendo frequente, l’infiammazione del tendine sottoscapolare va individuata precocemente, trattata seriamente ed in maniera tempestiva. Per intervenire con una terapia adeguata, il primo passo da fare è sottoporsi ad un’accurata diagnosi per trovare conferma della lesione già ai primi sintomi.
Ti raccomandiamo di non rimandare la visita ortopedica e gli esami diagnostici strumentali perché il tendine sottoscapolare ha una funzione importante: contribuisce al meccanismo cinematico della spalla.
Il muscolo sottoscapolare è essenziale nella rotazione interna, nei movimenti di adduzione e abbassamento dell’omero e nella stabilizzazione della testa omerale sulla glena. Una sua disfunzione può creare squilibri nella coordinazione compromettendo l’interazione con i muscoli sovraspinato, infraspinato e piccolo rotondo.
Se il tendine sottoscapolare s’infiamma e non si corre subito ai ripari, a lungo andare il tendine stesso potrebbe subire ulteriori danni rischiando di lesionarsi fino a rompersi.
Non vuoi subire un intervento chirurgico, giusto? Allora, segui i nostri consigli e scopri tutto di questa tendinite, dai sintomi alle cause, dalla diagnosi alle cure.
La Fisioterapia d’avanguardia saprà prendersi cura di te.
L’infiammazione del tendine sottoscapolare: cause

Nella maggioranza dei casi, l’infiammazione del tendine sottoscapolare (SSC) è legata ad altri tipi di lesione (che interessano il capo lungo del bicipite e la cuffia dei rotatori) oppure ad una degenerazione dell’articolazione gleno-omerale. Potrebbe, in alcuni casi, trattarsi di una lesione isolata.
Le possibili cause possono essere:
- Traumi diretti alla spalla;
- Movimenti ripetuti di intrarotazione o con il braccio sopra la testa, sollecitazioni eccessive, specie quando si praticano certe attività lavorative o sportive (sollevamento pesi, pallavolo, basket);
- Processo degenerativo per invecchiamento. I soggetti più a rischio hanno un’età compresa tra i 40 ed i 70 anni;
- Sindrome del conflitto subacromiale anteriore;
- Tenosinovite;
- Cattive posture delle scapole (rigide, sempre contratte, chiuse in avanti);
- Problemi cervicali che interessano il trapezio, uno dei principali muscoli cervicali che muove anche la scapola;
- Frattura del trochine;
- Instabilità di spalla;
- Effetti post-operatori dopo un intervento di protesi di spalla;
- Immobilizzazione forzata, ad esempio in caso di ingessatura del braccio;
- Disturbi del metabolismo (tiroide) e alimentazione.
Sintomi
La sintomatologia varia in base all’origine dell’infiammazione, ovvero se la lesione è associata ad altre problematiche della spalla oppure se è isolata.
I sintomi tipici, in linea generale, sono:
- Dolore costante alla parte anteriore della spalla, innescato dai movimenti di elevazione e intrarotazione del braccio, che si manifesta soprattutto di notte. Il dolore può irradiarsi dalla spalla al braccio e verso il collo per utilizzo scorretto o cattive posture;
- Debolezza muscolare, in particolare nel movimento di intrarotazione;
- Limitazione funzionale, mobilità ridotta dell’articolazione della spalla (in rotazione esterna e in abduzione);
- Crepitio o sensazione rumorosa durante il movimento della spalla, in certe posizioni.
Talvolta, il dolore può non essere legato alla lesione ma all’attivazione di un trigger point.
Quando la lesione è cronica o importante, il problema della spalla dolorosa diventa invalidante anche a riposo.
Diagnosi

In caso di dolore costante e prolungato, è necessario rivolgersi al medico per eseguire tutte le indagini diagnostiche del caso.
Spesso, il soggetto prenota un’ecografia senza consultare il medico. Sappi che, in questo caso, l’ecografia non è l’esame più attendibile, considerando oltretutto che l’infiammazione del tendine sottoscapolare è una condizione non solo abbastanza rara ma anche difficile da individuare.
Ti consigliamo di rivolgerti ad uno specialista per una visita accurata comprensiva di anamnesi (valutazione clinica) ed esame obiettivo con test specifici (test di Gerber e Napoleon test).
In caso di sospetta infiammazione del tendine sottoscapolare, il medico ortopedico ti prescriverà i seguenti esami diagnostici strumentali:
- Radiografia standard;
- Risonanza Magnetica Nucleare, l’esame più affidabile, da cui ottenere maggiori dettagli per individuare le dimensioni della lesione tendinea;
- Artroscopia, la tecnica più accurata, in grado di evidenziare lesioni difficili da individuare con altre indagini diagnostiche.
Un video di un test per la valutazione della lesione del sottoscapolare
Lesione parziale del tendine sottoscapolare: terapia conservativa
In caso di infiammazione e lesione parziale non grave del tendine sottoscapolare, si opta per la terapia conservativa che prevede:
- Riposo assoluto:
- Utilizzo di un tutore;
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- Applicazione di ghiaccio più volte al giorno (per 15-20 minuti ciascuna);
- Assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e analgesici per un breve periodo e solo dietro prescrizione medica;
- Infiltrazione di anestetico o antinfiammatorio se i farmaci per uso orale non sono sufficienti a combattere il dolore. C’è da sottolineare che, soprattutto le infiltrazioni di cortisonici possono avere un effetto calcificante sui tendini, quindi è preferibile non abusarne;
- Fisioterapia e Riabilitazione con trattamenti strumentali e manuali.
Infiammazione del tendine sottoscapolare: Fisioterapia d’avanguardia

La Fisioterapia avanzata prevede trattamenti fisici strumentali e manuali.
Il Centro Ryakos offre una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale, necessaria per pianificare un programma terapeutico personalizzato.
Nella prima fase, per combattere dolore e infiammazione, il Fisioterapista procederà con trattamenti strumentali d’elezione:
- Tecarterapia;
- Laser Yag ad Alta Potenza;
- Onde d’urto (in caso di calcificazioni), la terapia d’elezione che oltre a risolvere infiammazione e dolore stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni (neoangiogenesi).
Una volta risolto il dolore, si passerà ai seguenti trattamenti manuali e riabilitativi:
- Terapia manuale eseguita dal Fisioterapista, Massoterapista oppure Osteopata (massaggi, manovre e manipolazioni finalizzate a liberare l’articolazione e rinforzare la spalla lesionata;
- Esercizi terapeutici (eccentrici, di allungamento del trapezio, del pettorale, di sollevamento sul piano scapolare, di mobilità passiva e attiva della spalla e rinforzo muscolare). Questa serie di esercizi terapeutici serviranno a riportare in equilibrio i muscoli. Non si improvvisano, devono essere eseguiti su indicazione ed in presenza del terapista sia per evitare movimenti dannosi che possono peggiorare la situazione sia per accelerare i tempi di recupero e la guarigione.
Quando è necessario ricorrere all’intervento chirurgico
In caso di lesione totale, di rottura del tendine sottoscapolare, è inevitabile la terapia chirurgica per ripristinare del tutto la biomeccanica funzionale della spalla.
Le tecniche chirurgiche utilizzabili sono due:
- A cielo aperto, con taglio di cute;
- Artroscopia, eseguita in day surgery, la tecnica mini invasiva attualmente più utilizzata per suturare il tendine rotto, rimuovere la borsa infiammata ed eventuali osteofiti e, se necessario, levigare la superficie dell’acromion.
Per la buona riuscita dell’intervento (90% dei casi), sono necessari alcuni fattori: tempestività (non oltre 6 mesi dalla diagnosi), buona qualità del tessuto tendineo e completa collaborazione da parte del paziente.
Dopo l’intervento, il braccio verrà immobilizzato per 4 settimane, dopodiché il paziente potrà iniziare il percorso di Fisioterapia con movimento passivo e attivo della spalla che, in genere, dura circa 6-8 settimane.
Un video molto interessante sui muscoli della Spalla
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Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
