Ernia del disco

Ernia del disco: sintomi, cause, cure, rimedi, fisioterapia mirata
Ernia del disco, ernia discale, prolasso discale: tre sinonimi che identificano la rottura di un disco intervertebrale e la conseguente fuoriuscita di nucleo polposo (liquido cerebrospinale) dalla propria sede fisiologica.
Il disco, spostandosi e fuoriuscendo, può comprimere i nervi spinali circostanti provocando mal di schiena e sciatalgia. Il nervo più colpito è proprio il nervo sciatico che ha il compito di trasmettere segnali nella parte posteriore della gamba (in particolare, la zona del polpaccio).
L’ernia discale può compromettere ogni porzione della colonna vertebrale ma. in gran parte dei casi, l’area più coinvolta è la regione lombare/lombosacrale cui segue quella cervicale, mentre le ernie della zona dorsale sono più rare.
Il 70-80% circa della popolazione viene colpita da ernia lombare (soprattutto, giovani e adulti in età compresa tra i 20 ed i 50 anni).
Scopriamo i sintomi, cause, cure e rimedi farmacologici per l’ernia del disco L5-S1 (quarta e quinta vertebra lombare) o L4-L5 (quinta lombare e osso sacro) e quando operare.
Non è sempre necessario ricorrere ad un intervento chirurgico perché può migliorare. Un’ernia del disco lombare può rientrare (ad esempio, correggendo la postura, con esercizi e trattamenti di fisioterapia mirati, praticando sport consigliati, ecc.).
Video dell’anatomia della colonna vertebrale
Ernia del disco: tipologie
Abbiamo accennato che le ernie più diffuse sono quelle lombari cui seguono quelle cervicali e dorsali (più rare). Spesso, però, possono comparire ernie multiple.
Sono tre le tipologie di ernia in base alla fuoriuscita del nucleo polposo del disco:
– Ernia contenuta, quando il disco sporge ma non è completamente rotto ed il nucleo non supera il legamento longitudinale posteriore;
– Ernia protrusa, caratterizzata da un nucleo parzialmente spostato, che rompe le fibre dell’anulus ed il legamento posteriore ma rimane parzialmente attaccato al centro del disco;
– Erniadeldisco espulsa (o migrata) con rottura del disco e fuoriuscita di materiale discale nel canale vertebrale.
Ernia del disco sintomi
Quando si verifica la rottura di una piccola parte del disco e non comprime nervi e midollo spinale, l’ernia del disco può essere asintomatico e non causare dolore.
Gran parte delle persone che soffrono di ernia avvertono un dolore acuto e tagliente su un solo lato del corpo che tende a peggiorare e si intensifica con un colpo di tosse, uno starnuto o quando ci si siede.
I sintomi ernia del disco lombare sono:
– Mal di schiena acuto in fase di movimento;
– Intorpidimento e debolezza muscolare;
– Formicolio avvertito su schiena, natiche, genitali, gambe, piedi.
I sintomi dell’ernia cervicale sono:
– Dolore al collo durante il movimento;
– Debolezza muscolare che può limitare il movimento;
– Intorpidimento:;
– Formicolio avvertito su collo, spalle, mano, braccia.
I sintomi dell’ernia dorsale sono:
– Dolore dorsale;
– Dolore intercostale.
Se l’ernia preme sul nervo sciatico (il nervo più lungo del corpo, che parte dal bacino fino a raggiungere gambe e piedi) compaiono i classici sintomi della sciatalgia (o sciatica) con dolore anche severo e formicolio che coinvolgono gamba, anca e glutei.
Cause
La rottura del disco si verifica, principalmente, per degenerazione, usura dovuta ad invecchiamento osseo. Tutto questo porta ad una perdita di flessibilità dei dischi che risultano più soggetti a strappo e rottura. Una caduta o un colpo bastano per sviluppare un’ernia discale.
Di seguito, le cause ed i fattori di rischio:
– Degenerazione ossea per l’età avanzata;
– Sovrappeso;
– Statura eccessiva;
– Fumo che tende a ridurre i livelli di ossigeno nel sangue privando i tessuti di nutrienti vitali;
– Uso eccessivo dell’automobile;
– Determinati lavori che richiedono stiramenti o sollevamenti particolari (specie di carichi mal distribuiti sulla colonna);
– Sforzi eccessivi (anche dovuti a sport come sollevamento pesi);
– Micro o macro traumi alla colonna vertebrale e movimenti sbagliati ripetuti;
– Posture scorrette;
– Vita sedentaria;
– Fattori genetici e familiari;
– Muscoli rigidi e colonna vertebrale che lavora male.
Complicanze
Il disco rotto potrebbe premere su altri nervi lungo il midollo spinale e, in questo caso, possono manifestarsi spasmi muscolari (contrazioni dolorose) o, addirittura, paralisi muscolare.
Altri sintomi possibili sono: disturbi sfinterici e sessuali, trofismo e riflessi agli arti superiori o inferiori.
I sintomi di un’ernia discale potrebbero nascondere altre patologie vertebrali o extravertebrali. Ecco perché è fondamentale eseguire una corretta e completa diagnosi.
Un’ernia del disco (o, più raramente, un tumore spinale) può trasformarsi in emergenza medica quando causa la compressione di certe radici nervose a livello di spina dorsale (sindrome della cauda equina). Si tratta di una complicanza rara ed invalidante per la quale è necessario un intervento chirurgico urgente.
I sintomi della cauda equina sono:
– Mal di schiena lombare;
– Intorpidimento nella zona inguinale;
– Dolore rettale,
– Paralisi di una o entrambe le gambe;
– Incontinenza intestinale o urinaria con perdita di controllo dell’intestino o della vescica;
– Dolore interno avvertito alle cosce.
Diagnosi
Per diagnosticare un’ernia del disco è d’obbligo una visita medica (completa di anamnesi e valutazione dei sintomi, postura, riflessi, forza muscolare, ecc.), test di flessione della coscia a gamba tesa e pressione sul nervo ed una serie di esami:
– Elettromiografia ed elettroneurografia per misurare la qualità di trasmissione dei segnali del sistema nervoso;
– Risonanza magnetica nucleare che mostra posizione e dimensione del disco erniato e nervi colpiti;
– TAC da cui si ottengono immagini trasversali della colonna vertebrale e delle strutture circostanti.
La postura gioca un ruolo molto importante in caso di ernia discale. Sarebbe opportuno sottoporsi ad esame Baropodometrico computerizzato in grado di mostrare la nostra condizione posturale: serve, oltretutto, a prevenire future conseguenze legate ad una postura sbagliata.
Cura dell’ ernia discale
Generalmente, per curare l’ernia del disco, il medico ortopedico può prescrivere i seguentifarmaci:
– Antidolorifici (o analgesici) come paracetamolo (Tachipirina) per attenuare il dolore;
– Antinfiammatori non steroidei (FANS) come ibuprofene, diclofenac e naprossene per ridurre l’infiammazione alleviando, allo stesso tempo, il dolore. I FANS sono controindicati a pazienti affetti da pressione alta, asma, insufficienza cardiaca o renale, disturbi allo stomaco;
– Miorilassanti associabili agli antinfiammatori, utili per rilassare i muscoli e contribuire alla riduzione del dolore;
– Codeina, antidolorifico più forte prescritto quando altri farmaci analgesici o antinfiammatori non funzionano;
– Corticosteroidi (o cortisonici) che riducono in modo efficace dolore e infiammazione.
Si consiglia anche l’assunzione di vitamine B1, B6 e B12.
Una terapia conservativa può migliorare un disco erniato, quindi spesso non è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico.
Intervento chirurgico: quando operare
Nei casi più gravi e severi, è necessario sottoporsi ad intervento chirurgico (discectomia). Oggi, si ricorre alla chirurgia in un caso su 10, in presenza di grave compressione del nervo, difficoltà a deambulare, debolezza muscolare progressiva o alterazione della funzione della vescica.
La discectomia (aperta o laser) ha lo scopo di ridurre la porzione di disco espulsa. In alternativa, si può ricorrere alla sostituzione del disco vertebrale con uno artificiale (protesi) con approcci di chirurgia mini invasiva.
Dopo l’intervento, i tempi di recupero vanno dalle 2 alle 6 settimane ma, in certi casi, potrebbero essere necessari ulteriori interventi. Le complicanze sono: infezioni, emorragia, lesioni nervose e paralisi, disestesia temporanea (disturbo della sensibilità).
Fisioterapia e riabilitazione
Per il 5% dei soggetti che soffrono di ernia discale, la soluzione è rappresentata dall’intervento chirurgico. Per il restante 95%, sarà sufficiente seguire una terapia conservativa attraverso l’assunzione di farmaci antidolorifici ed antinfiammatori ma non solo.
Nella stragrande maggioranza dei casi, per alleviare i sintomi si rivela fondamentale praticare una costante attività fisica, ginnastica posturale, esercizi specifici (di allungamento, potenziamento e flessibilità muscolare) e ricorrere a trattamenti di fisioterapia mirata.
Si consiglia, oltretutto, di mantenere un peso forma ed una postura corretta, non fumare, evitare assolutamente sport come sollevamento pesi o, al contrario, restare seduti per periodi prolungati.
I trattamenti di fisioterapia (strumentali e di manipolazione) più efficaci per l’ernia del disco sono:
– Tecarterapia che agisce in modo efficace sull’infiammazione favorendo la riparazione dei tessuti;
– Terapia manuale eseguita dall’Osteopata e dal Fisioterapista;
– Metodo Mezieres per la fondamentale rieducazione posturale globale
– Laser Yag, metodo di Laserterapia ad Alta Potenza che risolve infiammazione e dolore, rigenera ed è indicato per patologie di origine traumatica articolare.
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Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie

Michele iodice
Mi sono state diagnosticate diverse ernie discale ma cose la cosa migliore per il dolore le infiltrazioni ho massaggi dal osteopata?
Roberto Franzese
magari entrambi