Come curare una distorsione alla caviglia

Dalla diagnosi alla cura
Indice
Quella che, comunemente, chiamiamo ‘storta’ è il trauma muscolo-scheletrico dell’arto inferiore più frequente: come si cura la distorsione della caviglia? Per rispondere a questa domanda, bisogna indagare sul livello di gravità della lesione. Esiste il grado I, II e III che ti spiegheremo più avanti.
I soggetti più colpiti sono gli sportivi che praticano calcio, corsa di resistenza, pallavolo e basket, ma l’evento traumatico non risparmia nessuno.
Si verifica una perdita momentanea dei rapporti tra due capi ossei (tibia e perone) e astragalo (primo osso del piede). Il trauma coinvolge varie strutture della caviglia (legamenti, muscoli, tendini, ossa).
I motivi dell’infortunio (sportivo e non) vanno ricercati anche nei deficit di propriocezione e posturali, problematiche di tipo podalico, fragilità dovuta a precedenti episodi mal curati, squilibri muscolari, scarso tono muscolare o lassità legamentosa.
Come curare la distorsione della caviglia prima che il dolore diventi cronico? In che modo interviene la Fisioterapia d’avanguardia?
Come si cura la distorsione della caviglia di grado I, II e III

La distorsione di caviglia avviene più frequentemente in inversione (rotazione interna della pianta del piede) che provoca danni a livello capsulo-legamentoso, ma può verificarsi anche in eversione (rotazione esterna della pianta del piede) causando spesso frattura di tipo malleolare. Questo tipo di frattura necessita di ingessatura ed intervento chirurgico, riposo funzionale e riabilitazione dopo 30/40 giorni circa.
Per pianificare una corretta riabilitazione della caviglia, è essenziale diagnosticare con cura e precisione il grado di distorsione al fine di prevenire la cronicizzazione del dolore e l’instabilità di caviglia.
I gradi di lesione legamentosa sono tre:
- Grado 1 con lesione di alcune fibre del legamento astragalo-peroneale;
- Grado 2 con lesione parziale di uno più legamenti;
- Grado 3 caratterizzato da lesione totale del legamento astragalo calcaneare ed altri legamenti.
Qui un Video sui Test Ortopedici Legamentosi Anteriori e Posteriori
Per i primi due gradi, le lesioni vengono curate attraverso la terapia conservativa, medica e riabilitativa.
Le distorsioni di grado III sono particolarmente a rischio di instabilità cronica. Pertanto, la lesione legamentosa viene curata solo con l’intervento chirurgico, immobilizzazione prolungata (30 giorni) in tutore e fisioterapia per almeno 2 mesi.
Il quadro sintomatologico comprende dolore acuto che può irradiarsi al piede, calcagno e alla gamba, gonfiore (edema), ematoma più o meno evidente, arrossamento, calore, limitazione funzionale causata dal dolore, instabilità dell’articolazione tibio-tarsica.
Per una cura efficace c’è bisogno di una diagnosi corretta

La diagnosi è di tipo medico clinico (esame obiettivo, test specifici, digito-palpazione per valutare eventuali gonfiori, ematomi e calore locale) e strumentale (ecografia, TAC, Risonanza magnetica nucleare).
Le indagini strumentali servono ad escludere eventuali fratture. Grazie ad una diagnosi accurata, in grado di individuare l’esatta entità delle lesione legamentosa, sarà possibile valutare la terapia più adeguata.
Terapia conservativa nella distorsione di caviglia
Nella fase acuta, il medico ortopedico raccomanderà la terapia del riposo e del ghiaccio.
Nelle prime 48/72 ore dall’evento traumatico, il protocollo RICE prevede:
- R = Riposo;
- I = Ice (ghiaccio) 2-3 volte al giorno (15 minuti ciascuna);
- C = Compressione;
- E = Elevazione.
Il medico prescriverà la seguente terapia conservativa per contrastare dolore e infiammazione e proteggere la caviglia:
- Utilizzo di un tutore (Bivalva), in caso di distorsione di 1° e 2° grado con lesione legamentosa;
- Impacchi di arnica e Voltaren;
- Antinfiammatori non steroidei ad uso orale e analgesici, se necessario e solo dietro prescrizione medica;
- Fisioterapia e Riabilitazione.
Fisioterapia per la distorsione, prima fase di cura

Prima di intraprendere qualsiasi tipo di trattamento, il Centro Ryakos offre una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale comprensiva di tutti i principali test. E’ necessaria per programmare un percorso terapeutico personalizzato.
Nella prima fase, l’obiettivo della Fisioterapia è limitare il dolore, migliorare il gonfiore e le contratture dolorose. Per raggiungere lo scopo, vengono applicati i migliori trattamenti strumentali:
- Tecarterapia ad alto indice di efficienza;
- Laser Yag ad Alta Potenza, rapido e molto efficace contro il dolore;
- Ionoforesi;
- Magnetoterapia in caso di frattura e edema osseo.
La Tecarterapia è il trattamento d’elezione: stimola l’energia all’interno dei tessuti rigenerandoli insieme alle cellule colpite dalla lesione e dall’infiammazione. La sua azione è antinfiammatoria, antalgico-sedativa, rigenerante, cicatrizzante. Questa terapia strumentale può essere abbinata a quella manuale consentendo al Fisioterapista di eseguire un massaggio drenante per l’ematoma e decontratturante.
Fisioterapia, seconda fase di cura

Nella seconda fase, si passerà ai trattamenti manuali più efficaci per limitare ulteriormente l’edema e recuperare il range di movimento. I migliori trattamenti manuali sono:
- Terapia manuale eseguita dall’Osteopata finalizzata a liberare i blocchi articolari eliminando le contratture;
- Massaggi specifici eseguiti dal Massofisioterapista;
- Linfodrenaggio.
Fisioterapia, terza fase (cura e prevenzione recidive)
E’ importante iniziare il prima possibile gli esercizi isometrici per evitare di perdere eccessivamente il tono muscolare.
La fase riabilitativa è determinante per il ripristino della funzionalità articolare ed il recupero del tono-trofismo muscolare. Prevede l’esecuzione di determinati esercizi terapeutici di:
- Stretching statico e dinamico (allungamento del gastrocnemio, soleo ed altri muscoli dell’arto inferiore);
- Rinforzo muscolare dei muscoli della caviglia (flessione plantare e dorsale, inversione, eversione);
- Stabilizzazione;
- Rieducazione propriocettiva ovvero del controllo e della sensibilità che consente di conoscere la posizione del corpo nello spazio;
- Recupero del gesto atletico.
Per migliorare il tono-trofismo muscolare, recuperare l’elasticità dei tessuti, rieducare l’arto al passo, migliorare la stabilità, propriocezione ed appoggio del piede, è necessario lavorare sui seguenti muscoli:
- Peronieri;
- Tibiale anteriore e posteriore;
- Tricipite surale;
- Estensori e flessori delle dita;
- Intrinseci del piede.
Gli esercizi terapeutici e riabilitativi per la caviglia sono necessari per il recupero della forza e dell’elasticità muscolare, della mobilità articolare.
La riabilitazione propriocettiva è particolarmente indicata in caso di distorsione della caviglia. Ha l’obiettivo di prevenire recidive riequilibrando e normalizzando i recettori podalici che, a causa dell’infortunio, hanno subito un’alterazione della trasmissione degli impulsi.
Un video interessante di esercizi Propriocettivi
Tempi di recupero per una distorsione di caviglia
Generalmente, i tempi di recupero dipendono dal livello di gravità della distorsione della caviglia:
- Grado 1: da 1 a 2 settimane;
- Grado 2: da 15 giorni fino a 1 mese e mezzo;
- Grado 3: per le lesioni gravi, che spesso necessitano di intervento chirurgico in artroscopia, i tempi di recupero vanno da 1 mese fino a 3 mesi salvo complicazioni.
In genere una lesione legamentosa a carico del legamento astragalo peroneale anteriore guarisce completamente in circa 3 mesi.

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
