Come curare la pubalgia

Le migliori cure per la Pubalgia
Indice
Per trovare una risposta degna alla domanda “come curare la pubalgia”, è necessario individuare la causa. Una diagnosi accurata per scegliere la terapia adeguata: questa regola vale per qualsiasi patologia.
Accusi da tempo un dolore a livello del pube, del basso addome o nella regione adduttoria? Potrebbe trattarsi di pubalgia.
La pubalgia è, sostanzialmente, una tendinopatia (o tendinite) dovuta ad infiammazione dei tendini dei muscoli adduttori (nell’80% dei casi), dello psoas o del retto dell’addome.
Il dolore all’inguine in sede retto-adduttoria può estendersi al testicolo. Imbarazzante, insopportabile e, per certi sportivi agonisti, talvolta invalidante. Da risolvere al più presto, da indagare.
Le possibili cause sono circa 70 (tra cui problemi a livello viscerale, artrosi all’anca).
In gran parte dei casi, però, il diretto responsabile è il sovraccarico funzionale.
Quali sono i rimedi, le cure, le terapie più efficaci per risolvere il problema? Perché affidarsi al Fisioterapista qualificato?
La cura parte da una diagnosi e valutazione accurate

In gran parte dei casi, la pubalgia è dovuta a sovraccarico funzionale, movimenti ripetuti e prolungati nel tempo che provocano un eccessivo accorciamento muscolare e tendineo e, di conseguenza, infiammazione. I soggetti più colpiti sono gli sportivi, gli uomini in genere: le donne possono soffrirne dopo il parto.
Le cause, però, possono essere altre: deficit posturali o di tipo viscerale (problemi al colon), squilibrio tra muscoli addominali e adduttori, intrarotazione femorale, antiversione del bacino, lordosi lombare responsabile di retroversione del bacino, un trauma che provoca disfunzione del bacino.
Un’ernia inguinale, problematiche dell’anca (coxartrosi) o la lesione del labbro acetabolare possono causare sintomi simili a quelli della pubalgia vera e propria.
La diagnosi, innanzitutto. Per valutare la terapia efficace bisogna partire da una diagnosi corretta ed accurata. Non ci stancheremo mai di dirlo.
Nel caso della pubalgia, la diagnosi è clinica: l’esame obiettivo e la digitopalpazione di solito sono sufficienti. In caso di infiammazione del tendine adduttore, il medico potrà richiedere l’ecografia muscolo-tendinea per confermare il sospetto.
C’è da verificare anche il grado della sintomatologia dolorosa che va da 0 a 3 gradi (dal dolore che compare solo dopo uno sforzo eccessivo fino all’infiammazione cronica dei tendini con eventuali calcificazioni).
Subito dopo la diagnosi medica, è importante rivolgersi ad un centro qualificato per sottoporsi ad una particolare valutazione.
Il Centro Ryakos offre una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale per risalire alla causa e pianificare un programma terapeutico personalizzato. Questa valutazione è eseguita da un terapeuta esperto con conoscenze in ambito posturale e osteopatico.
Pubalgia rimedi

Nella fase acuta (che può durare dai 15 ai 25 giorni), il medico prescriverà una terapia conservativa che prevede:
- Riposo, ovvero sospensione delle attività responsabili del dolore. Ciò non vuol dire che bisogna stare immobili, anzi è preferibile mantenere le strutture eseguendo movimenti senza dolore il prima possibile;
- Applicazione di ghiaccio 2-3 volte al giorno (20 minuti al massimo ciascuna);
- Applicazione di pomate antinfiammatorie 3 volte al giorno;
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e analgesici ad uso orale;
- Terapia infiltrativa locale a base di cortisone, nei casi più complessi;
- Fisioterapia e Riabilitazione.
Raramente, nei casi gravi, si ricorre all’intervento chirurgico finalizzato alla pulizia del tendine interessato o alla cura della sindrome della guaina femorale per stiramento del nervo perforante.
Come curare la pubalgia con la Fisioterapia d’avanguardia
La Fisioterapia interviene efficacemente sulle infiammazioni ai tendini per risolvere il dolore a lungo termine e ripristinare la funzione articolare e muscolare.
Innanzitutto, per ridurre ed eliminare il dolore, una volta superata la fase acuta, la terapia d’elezione è data dai seguenti trattamenti strumentali d’avanguardia, i più efficaci e rapidi:
- Tecar terapia, la più utilizzata, spesso associata alle Onde d’Urto ed alla terapia manuale osteopatica;
- Laserterapia Yag ad Alta Potenza, trattamento che sfrutta i raggi elettromagnetici con frequenze elevate, in grado di innescare il processo riparativo in modo efficace e rapido;
- Onde d Urto, il trattamento elettivo e con maggiore possibilità di successo (soprattutto in caso di calcificazioni o infiammazione cronica) che favorisce una serie di reazioni biochimiche e cellulari.
Quando il dolore sarà notevolmente ridotto o eliminato, si passerà alla terapia manuale e riabilitativa per il recupero funzionale e per favorire una corretta guarigione.
Raccomandiamo, in particolare, le manipolazioni miofasciali e la terapia manuale eseguita dall’Osteopata che sarà in grado di sciogliere le contratture e ripristinare la funzionalità articolare.
Riguardo alla terapia riabilitativa, risulta fondamentale eseguire alla presenza e dietro indicazioni del Fisioterapista esercizi terapeutici (mirati e progressivi) di:
- stretching della colonna vertebrale e dei muscoli contratti (adduttori, psoas);
- rinforzo dei muscoli lombari indeboliti;
- rieducazione mirata degli adduttori;
- propriocezione.
Un video di esercizi per la Pubalgia di Marcello Chiapponi
Step finale: la Rieducazione Posturale Globale metodo Mezieres
Nel caso della pubalgia, la rotazione del bacino provoca una condizione di squilibrio che si ripercuote sulla colonna sottoponendo altre aree anatomiche ad un eccessivo stress.
Un trattamento riabilitativo completo e risolutivo è quello posturale.
Squilibri muscolari e della colonna vertebrale sono strettamente connessi alla pubalgia. Di conseguenza, è importante verificare le condizioni posturali attraverso l’Esame Baropodometrico.
In caso di deficit posturale, preparati ad iniziare un percorso importante e determinante: la Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres che ripristina l’equilibrio posturale dell’intera colonna e degli arti inferiori e superiori attraverso il graduale allungamento della catena muscolare posteriore.
Durante il trattamento, è di fondamentale importanza eseguire la tecnica di respirazione diaframmatica per agevolare il rilascio muscolare.
Consigli utili per la prevenzione
Mantenere un buon equilibrio muscolare e svolgere regolare attività fisica sono determinanti per prevenire le tendinopatie o tendiniti.
Ti diamo qualche consiglio sia per prevenire la pubalgia sia per evitare recidive:
- controlla le condizioni delle scarpe durante l’attività fisica, utilizza calzature adeguate e non consumate, soprattutto in caso di difetto plantare;
- mantieni un peso forma per evitare un sovraccarico eccessivo;
- valutare se c’è un disturbo mandibolare che può essere la causa scatenante la pubalgia:
- non dimenticare di riscaldarti adeguatamente prima dell’allenamento;
- inizia le nuove attività gradualmente, senza esagerare;
- pratica stretching al termine di ogni sessione evitando di eseguire allungamenti in modo scorretto, violento, a freddo o con i muscoli contratti.

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
