Caviglie storte

Cosa si intende per caviglie storte
Le distorsioni di caviglia, comunemente definite “caviglie storte” sono delle perdite parziali e temporanee dei rapporti articolari tra le ossa
della gamba (tibia e perone) e l’astragalo, un osso situato tra il piede e la tibia e perone.
Le storte alla caviglia sono fenomeni molto frequenti, data l’ampia libertà di movimento che la struttura anatomica
dell‘articolazione tibio-tarsica consente.
In genere l’origine è di natura traumatica, sia per una banale caduta durante le attività della vita quotidiana, per un appoggio errato del piede durante la deambulazione o la discesa di un gradino, che durante lo svolgimento
di un’attività sportiva, dove le caviglie sono particolarmente sollecitate nei salti, nella corsa e nei cambi repentini di direzione.
In seguito ad un trauma distorsivo o caviglie storte, è bene interrompere immediatamente l’attività sportiva che si sta svolgendo o comunque stare a riposo, senza caricare sull’arto interessato; E’ utile inoltre applicare ghiaccio per contenere la tumefazione e fasciare, laddove possibile, il piede per tenerlo fermo per quanto sia possibile e recarsi immediatamente presso un’unità di pronto soccorso.
Diagnosi in caso di caviglie storte
Oltre a un esame clinico, occorrerà un’indagine radiografica per per escludere la presenza di fratture, appurare la presenza della distorsione e quantificarne la gravità per stabilire la strategia migliore di trattamento.
Terapia delle caviglie storte
Nei casi meno gravi di distorsione, il trattamento conservativo risulta quello più indicato; esso consiste in una immobilizzazione con tutori specifici, docce gessate o bendaggi funzionali, evitando il carico e applicando periodicamente ghiaccio per non più di 20 minuti a intervalli regolari di 10 minuti durante la giornata.
Utile è anche tenere l’arto in scarico, ossia leggermente sollevato per favorire il ritorno circolatorio e seguire la terapia farmacologica consigliata dal medico curante.
Nelle forme più gravi di “storte” alle caviglie, si può optare per un trattamento chirurgico attraverso eventuali mezzi di sintesi che il chirurgo riterrà maggiormente idonei.
Per quanto riguarda l’aspetto riabilitativo, nella fase acuta, è indicata la terapia strumentale con tecarterapia, laserterapia o crioterapia per ridurre il gonfiore,il dolore e la limitazione funzionale.
Inoltre, per ampliare l’effetto drenante, è possibile applicare il kinesiotape.

Durante questa fase, per riprendere gradualmente il tono e la forza muscolare dell’arto interessato, è utile eseguire una serie di contrazioni isometriche, ossia in assenza di movimento.
Generalmente, il carico consentito sull’articolazione è parziale, e il medico potrà suggerire l’utilizzo di bastoni canadesi.
Superata la fase acuta, si inizia un lavoro di mobilizzazione attiva e passiva dell’articolazione,nel rispetto dei limiti consentiti,integrando
i movimenti di flesso-estensione, prono-supinazione e rotazione, procedendo con un training specifico di rinforzo muscolare.
Successivamente è fondamentale una rieducazione propriocettiva per stimolare i recettori del piede e garantire un corretto assetto posturale,
migliorare la stabilità della caviglia e l’equilibrio; essa può essere eseguita utilizzando tavole basculanti, pedane propriocettive o cuscini
modellanti.
Il paziente verrà poi sottoposto ad una rieducazione al passo e al recupero del carico totale sia in appoggio statico che
monopodalico e al graduale recupero delle attività quotidiane e, eventualmente all’attività sportiva.
Ecco alcuni esercizi per le Caviglie Storte

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie

saverio
mi sono storto la caviglia dx si é gonfiata e ho un ematoma sia nella parte interna che esterna sotto la caviglia ho fatto degli impacchi di ghiaccio ho messo una pomata per dolori e ho fatto una fasciatura stretta ma mi fa male ma riesco un po a camminare chiedo cosa posso fare?
Roberto Franzese
una radiografia, un ecografia e una visita ortopedica.