Osteonecrosi della testa del femore

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Osteonecrosi della testa del femore: Fisioterapia mirata o intervento?

Insieme all’artrosi e alla displasia (evolutiva o congenita), l’osteonecrosi della testa del femore è una delle principali cause di dolore all’anca. Insorge a seguito di insufficienza vascolare o mancanza di afflusso sanguigno portando alla perdita di vitalità (necrosi) dei tessuti della testa del femore (la parte superiore dell’osso che si inserisce nel bacino formando l’articolazione dell’anca).

In mancanza di un’adeguata circolazione le cellule ossee muoiono: non intervenendo tempestivamente, il collasso della testa femorale è inevitabile. Un collasso dovuto ad una progressiva deformazione sotto carico ed appiattimento polare che causa una precoce degenerazione dell’articolazione dell’anca.

Il nostro focus si concentra sulle possibili cure, sulle migliori terapie per intervenire su questa patologia (detta anche necrosi avascolare) che colpisce prevalentemente l’ anca, non senza prima aver descritto sintomi, cause e diagnosi.

Osteonecrosi della testa del femore: cause

cura per la necrosi della testa del femore

Questa patologia ha origine da diversi fattori e colpisce principalmente uomini tra i 40 e i 50 anni. Nel 50% dei casi è bilaterale.

La cause possono essere classificate in traumatiche e non traumatiche.

I principali traumi responsabili della necrosi sono da ricondurre a:

  • Fratture intracapsulari del collo femorale;
  • Fratture/lussazioni dell’acetabolo;
  • Lussazioni dell’anca iatrogene (a seguito di interventi di osteosintesi al collo del femore).

Le cause non traumatiche sono dovute principalmente a:

  • Assunzione prolungata di farmaci a base di cortisone (corticosteroidi);
  • Abuso di alcol che porta all’accumulo di grasso nei vasi sanguigni;
  • Coagulopatie (coaguli di sangue);
  • Embolismo;
  • Emoglobinopatie;
  • Malattie da decompressione (come l’embolia gassosa);
  • Diabete mellito;
  • Iperuricemia (elevata concentrazione plasmatica di acido urico nel sangue);
  • Colesterolo e trigliceridi alti;
  • Radioterapia locale ad alte dosi.

Tra gli altri fattori di rischio, ritroviamo il sovrappeso.

Altre malattie che possono contribuire allo sviluppo dell’osteonecrosi della testa femorale sono: gotta, HIV, cirrosi epatica, vasculite, lupus eritematoso, pancreatite cronica, morbo di Crohn, anemia falciforme, sindrome di Gaucher e malattia dei cassoni.

I sintomi dell’osteonecrosi della testa femorale

Come si manifesta l’osteonecrosi che interessa la testa del femore? In modo diverso da paziente a paziente. Per alcuni è asintomatica, per altri si manifesta in maniera acuta. Il dolore è avvertito a livello dell’inguine, s’irradia sul gluteo e sulla faccia anteriore e mediale della coscia, raggiungendo talvolta il ginocchio. Il dolore aumenta con il carico e la deambulazione e il paziente può presentare zoppia in assenza di segni neurologici.

Col progredire della patologia il dolore si intensifica fino ad essere avvertito anche a riposo e si possono riscontrare difficoltà di deambulazione a causa di alterazioni della biomeccanica e dell’insorgere di artrosi secondaria dell’anca. Il dolore tende ad aumentare finché l’osso non collassa.

In genere, a differenza di altre patologie degenerative, questa malattia insorge bruscamente.

Diagnosi

osteonecrosi della testa del femore

Nelle fasi iniziali della malattia, la necrosi della testa del femore è difficile da diagnosticare.

Nei primi 6 mesi dall’insorgenza della patologia, la classica radiografia può risultare negativa in quanto non si sono verificate ancora le tipiche alterazioni morfologiche della necrosi.

Se si sospetta la necrosi o il paziente è a ‘rischio’ è necessario eseguire una TAC o una RMN (risonanza magnetica nucleare) in grado di individuare la lesione necrotica prima che avanzi.

Si esegue sempre più di rado la scintigrafia ossea per via degli attuali apparecchi di risonanza magnetica più evoluti e precisi rispetto al passato.

Nello stadio avanzato, la RMN è inutile visto che risulta ben visibile dalla radiografia tradizionale.

Osteonecrosi della testa del femore: come si cura?

cura necrosi femore

Le possibili terapie dipendono dal grado e dall’estensione dell’area necrotica.

Nei casi più lievi (lesione di basso grado con estensione minima), si può intervenire con trattamenti conservativi che prevedono:

–       Scarico deambulatorio con due stampelle;

–       Assunzione di farmaci bifosfonati (comunemente impiegati per il trattamento dell’osteoporosi) per rallentare il deterioramento delle ossa;

–       Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per attenuare il dolore e ridurre l’infiammazione, da assumere per brevi periodi solo dietro prescrizione medica considerando gli effetti collaterali e le controindicazioni;

–       Trattamenti di Fisioterapia strumentale d’elezione: Laser Yag ad Alta Potenza, Tecarterapia e Onde d’Urto ;

–       Esercizi terapeutici per migliorare la mobilità dell’anca e del femore.

In caso di lesione più grave con estensione più ampia, è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico (per asportare il tessuto compromesso e stimolare la rivascolarizzazione dell’osso necrotico) e ad un eventuale innesto di fattori di crescita (proteine ossee) o cellule mesenchimali (staminali).

Nei casi più gravi, spesso l’unica soluzione è l’impianto di una protesi d’anca mini invasiva che sostituisce il segmento danneggiato dalla patologia.

Osteonecrosi della testa del femore: Fisioterapia mirata, i migliori trattamenti

cura osteonecrosi femore

La Fisioterapia d’avanguardia interviene nei casi più lievi di osteonecrosi della testa femorale (tessuto osseo danneggiato per il 10%). Le terapie d’elezione sia per trattare dolore e infiammazione sia rigenerativi sono tre, molto efficaci. Il passo più importante da fare è intervenire tempestivamente.

Come abbiamo detto, una diagnosi accurata e precisa è quantomeno essenziale per scegliere la terapia più adeguata.

Allo stadio iniziale della patologia, è importante anche la valutazione globale e distrettuale del Fisioterapista, necessaria per programmare un percorso terapeutico personalizzato.

Noi del Centro Ryakos offriamo una prima visita gratuita comprensiva di questa preziosa valutazione durante cui eseguiamo test fisioterapici, muscolari, ortopedici, neurologici, funzionali, ecc.

La scelta del trattamento più indicato al singolo caso cadrà sulle seguenti terapie strumentali ad elevato indice di efficienza, le più efficaci attualmente per affrontare anche questa patologia:

  • Laser Yag ad Alta Potenza;
  • Tecarterapia;
  • Onde d’urto.

Al termine delle sedute di fisioterapia strumentale, si procederà con un ciclo riabilitativo attraverso lo svolgimento di esercizi terapeutici finalizzati a migliorare la mobilità dell’anca e del femore.

Laser Yag ad Alta Potenza

Il Laser Yag ad Alta Potenza ha un effetto antinfiammatorio, antidolorifico e biostimolante. Permette di ottenere risultati immediati, stabili e duraturi, riattiva il metabolismo cellulare, rigenera i tessuti lesionati.

Tecarterapia

La Tecar è una delle terapie attualmente più richieste ed utilizzate. E’ particolarmente efficace contro dolore e infiammazione, è rigenerante perché stimola la riparazione dei tessuti compromessi da un trauma o da un’infiammazione sfruttando l’energia interna del nostro organismo.

Onde d’Urto Stortz

E’ un trattamento con onde acustiche di natura meccanica che trasportano alta energia in profondità. La sua azione punta a creare un sovvertimento locale del tessuto necrotico ed a stimolare la vascolarizzazione del tessuto osseo. Questo trattamento stimola cambiamenti biologici a livello cellulare, è in grado di creare una nuova formazione di vasi sanguigni (neoangiogenesi) per riparare anche tessuti scarsamente vascolarizzati. Rappresenta uno dei trattamenti più all’avanguardia, efficaci e rapidi, talvolta una valida alternativa all’intervento chirurgico anche per disturbi della consolidazione ossea.


Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo   Consulenza a distanza

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