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Kinesiterapia spalla

kinesiterapia spalla

Kinesiterapia spalla: quando è utile

In questo focus affrontiamo la metodica di kinesiterapia salla per spiegare quando è utile e in cosa consiste.

Facciamo una premessa: la chinesiterapia è un approccio terapeutico che si può eseguire ovunque siano presenti articolazioni e muscoli. Non potrebbe essere altrimenti visto che ‘chinesiterapia’ significa terapia del movimento. Favorisce e velocizza il recupero della corretta mobilità e viene applicata per il rinforzo muscolare.

La chinesiterapia spalla interviene, dunque, sul distretto di questa articolazione.

Scopriamo come funziona, cos’è l’idrokinesiterapia e quali sono i benefici.

Chinesiterapia spalla: quando è utile?

Le cause di una spalla dolorosa o rigida possono essere molteplici.

Potrebbe trattarsi di:

conflitto subacromiale (impingement);

– capsulite adesiva (o spalla congelata);

– lesioni della cuffia dei rotatori;

– tendiniti;

– esito di immobilizzazione da frattura;

– traumi diretti o indiretti:

– osteoporosi;

– fratture;

– atrofia muscolare;

– lussazioni.

La spalla potrebbe essere coinvolta dalla cervicobrachialgia e presentare calcificazioni.

Il paziente si rivolge al fisioterapista quando la terapia con farmaci (FANS o infiltrazioni) si rivela inadeguata o dannosa (effetti collaterali). Cura i sintomi ma il problema resta e si ripresenta puntualmente. E’ qui che entra in gioco la kinesiterapa spalla.

Talvolta, la spalla colpita da una patologia (lesione della cuffia dei rotatori, tendinite calcifica, protesi inversa, lussazione, instabilità, ecc.) necessita di intervento. In tal caso, il chirurgo stesso dovrebbe dare indicazioni precise consigliando, in particolare, l’idrokinesiterapia che, a seconda dei casi, potrebbe essere abbinata con la terapia manuale.

Kinesiterapia spalla: l’importanza della valutazione

Per programmare un percorso terapeutico mirato e personalizzato, è fondamentale l’anamnesi, la visita e la valutazione fisioterapica.

Bisogna osservare i vari piani di movimento del paziente, indagare su eventuali squilibri muscolari o a livello osseo, valutare l’esecuzione dei movimenti della spalla.

Il paziente potrebbe eseguire movimenti compensatori che, a lungo andare, possono provocare l’usura delle strutture articolari.

Anche i test sono importanti per la valutazione, soprattutto il Neer’s Test grazie a cui si verifica un’eventuale condizione che può creare problemi al capo lungo del bicipite o alla cuffia dei rotatori.

Ogni percorso terapeutico deve essere adeguato al tipo di problematica, ecco perché una valutazione accurata è essenziale per pianificare la terapia corretta.

Kinesiterapia allla spalla post-intervento

Dopo un intervento chirurgico alla spalla, l’ortopedico prescrive un periodo di immobilità, l’utilizzo di un tutore che sorregge l’arto superiore consentendo ai tessuti di recuperare le condizioni ideali per iniziare il trattamento fisioterapico.

Nella prima fase di fisioterapia, si procede al recupero passivo dell’articolazione per liberare eventuali fibrosità e aderenze e rendere elastici i tessuti molli.

A seguito di un intervento o a causa di un dolore subito per un lungo periodo, il paziente perde forza e tono muscolare che devono essere recuperati assolutamente per consentire il corretto movimento e la massima flessibilità.

Vengono utilizzati elastici e pesi per consentire un graduale recupero funzionale.

Dopo aver recuperato il movimento e ripristinato il tono muscolare, si procede alla chinesiterapia attiva/assistita (il paziente lavora in sinergia con il terapista) e attiva (con la collaborazione del paziente) per il recupero dei gesti e del completo range di movimento.

Tutto (anche il carico di lavoro e gli sforzi) deve essere svolto progressivamente, giorno dopo giorno, come pure l’allungamento dei tessuti accorciati durante il periodo di immobilità.

Idrokinesiterapia: la chinesiterapia della spalla in acqua

Che si tratti di rotture, lesioni o fratture subite dall’articolazione, per curare il dolore e la rigidità della spalla si utilizza spesso la chinesiterapia in acqua meglio conosciuta come idrokinesiterapia.

Il movimento in acqua presenta dei vantaggi:

– consente di rilassare i muscoli;

– favorisce l’ampiezza dei movimenti;

– stimola il riassorbimento del versamento intrarticolare e dell’edema;

– permette di dosare il carico di lavoro.

L’idrokinesiterapia è un trattameto ideale per la riabilitazione conservativa e post-chirurgica della spalla.

Nell’acqua si possono eseguire mobilizzazioni passive e attive dell’articolazione, esercizi di potenziamento muscolare in base al grado di immersione.

Questo tipo di terapia serve a rieducare il paziente al corretto schema propriocettivo e motorio. Ristabilisce il range articolare, tono ed elasticità, gesto sportivo.

Il movimento in acqua è più facile e naturale, asseconda le capacità individuali, è meno traumatico, più uniforme, meno doloroso.

Il trattamento, in genere, prevede 2-3 sedute a settimana per un periodo che varia in base alle condizioni e patologie del paziente.

Kinesiterapia alla spalla e terapie strumentali

La Kinesiterapia spalla va abbinata a terapie fisiche strumentali d’elezione per intervenire sul dolore e sulla rigidità:

Tecarterapia che accelera i processi di guarigione ad effetto riparativo e antinfiammatorio;

Onde d’Urto ad effetto antidolorifico, antinfiammatorio, antiedemigeno, che stimola la neoangiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) e il trofismo dei tessuti;

Laserterapia ad effetto antinfiammatorio, analgesico, biostimolante, rigenerativo, vasodilatatorio e antiflogistico;

Elettroterapia ad effetto antalgico, trofico ed eccitomotorio, che stimola il muscolo riducendo l’ipotrofia.

Questi trattamenti strumentali, insieme a terapie manuali come la Massoterapia o l’Osteopatia, rendono la chinesiterapia spalla più efficace velocizzando il processo di guarigione del paziente.

Benefici della chinesiterapia

La kinesiterapia presenta molti vantaggi:

– ripristina i normali movimenti;

– consente al paziente di ritrovare il vigore fisico dopo un trauma;

– migliora la circolazione sanguigna e il metabolismo;

– apporta benefici all’apparato respiratorio;

– scioglie la tensione muscolare;

– tratta disturbi che interessano anche l’apparato digerente;

Controindicazioni

La chinesiterapia è controindicata in caso di:

– gravidanza;

– patologie degenerative del muscolo;

– infezioni e infiammazioni acute;

– tumori;

– stati psicotici;

– disturbi vascolari (trombosi venosa profonda, flebite),

– frattura non trattata chirurgicamente;

– assenza di callo osseo.


Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo