Dolore all’Osso Sacro

Dolore all’osso sacro: cause, rimedi, farmaci, fisioterapia avanzata
Indice
E’ in costante aumento il numero di persone che lamenta dolore all’osso sacro con o senza traumi, più o meno intenso. Sono numerose le cause, caratteristici i sintomi associati, specifici i rimedi, le cure farmacologiche ed i preziosi trattamenti di fisioterapia fondamentali per sperare di ridurre e risolvere il problema.
Si ricorre alla terapia giusta solo dopo aver diagnosticato esattamente la condizione dell’osso, la causa, l’origine del dolore. Il dolore al sacro è raro nei bambini e frequente in gravidanza o dopo il parto. Spesso può essere dovuta ad una caduta sul sedere dove risulta essere rotto. Può a volte essere causato da una lussazione coccigea.
Prima di approfondire la patologia e suggerirvi cosa fare per risolvere, sfatiamo un paio di convinzioni errate.
Tuttora, molti confondono il dolore al coccige con quello all’osso sacro: il coccige è localizzato più in basso (vicino all’ano) e vi aiuteremo a capire meglio dove si trova nel paragrafo successivo sui cenni di anatomia.
La seconda convinzione sbagliata è associata alle cause: il dolore al coccige o al sacro non ha nulla a che vedere con problemi di emorroidi o ragadi anali seppure si verifichi spesso, durante o dopo l’evacuazione.
Cenni di anatomia: cos’è l’osso sacro
L’osso sacro è localizzato nell’area inferiore della spina dorsale, tra la sezione lombare della colonna vertebrale ed il coccige. E’ un osso impari, triangolare, asimmetrico costituito da 5 vertebre (sacrali) fuse insieme e caratterizzato da 6 regioni importanti a livello anatomico:
- Base;
- Apice;
- 2 superfici laterali;
- Superficie pelvica;
- Superficie dorsale.
Da questo osso traggono origine 4 articolazioni (le due sacro-iliache, l’articolazione con il coccige e quella con la vertebra lombare finale): combinandosi con queste ossa, contribuisce a formare la struttura scheletrica del bacino.
L’osso sacro svolge tre importanti funzioni di:
- protezione del midollo spinale nel tratto sacrale;
- supporto della parte superiore del corpo che consente di camminare, correre, saltare;
- ancoraggio dei capi iniziali o terminali di alcuni muscoli della schiena.
Sintomi associati del dolore all osso sacro
Il dolore all’osso sacro viene avvertito nella zona appena sopra i glutei o tra questi. A volte, può irradiarsi all’inguine, fianchi, zona lombare, gluteo, anca o in altri punti del bacino e, talvolta, può essere monolaterale (ovvero si manifesta su un solo lato dell’osso sacro).
Quando è molto intenso, può impedire attività quotidiane semplici come guidare o andare in bici. In caso di caduta bisogna in prima battuta escludere una frattura osso sacro mediamente una radiografia.
Il dolore all’osso sacro è un sintomo che, a seconda delle cause, può essere accompagnato da sintomi associati quali:
- Gonfiore;
- Lividi o ematoma;
- Formicolio;
- Intorpidimento;
- Debolezza muscolare agli arti inferiori;
- Problemi all’intestino o alla vescica;
- Problemi sessuali.
Il dolore causato da disturbi muscolo-scheletrici si distingue dagli altri perché si avverte quando il soggetto si siede, stando seduto, quando si alza dalla sedia o va in bicicletta: tali sintomi svaniscono se cammina o si distende sul letto. Molto spesso la diagnosi in caso di dolori osso sacro è quella di coccigodinia.
Cause
Abbiamo una lista lunga ed esauriente sulle possibili cause del dolore all’osso sacro:
- Posture scorrette (inclinazione laterale del busto, frequenti movimenti di torsione, schiena posizionata in avanti) anche quando, ad esempio, si sta seduti per molte ore creando rigidità e tensione ai muscoli nella parte inferiore della schiena ed ai flessori dell’anca;
- Problemi in gravidanza, dopo il parto e nei giorni che precedono il ciclo mestruale;
- Malattie ginecologiche o urologiche (prolasso dell’utero, utero retroverso, gonfiore alle ovaie, vene varicose nel bacino);
- Problemi intestinali;
- Debolezza muscolare degli arti inferiori;
- Disturbi muscolo-scheletrici (della colonna vertebrale) ed infortuni muscolari dovuti anche ad eccessivi sforzi durante sport come sollevamento pesi o lavori molto pesanti. Tra questi disturbi ricordiamo ernia del disco, dismetria degli arti inferiori (differente lunghezza delle gambe), bulging, sciatalgia, artrite psoriasica, spondilite anchilosante, infiammazione;
- Sacroileite, infiammazione delle articolazioni sacroiliache dovuta a traumi, infezioni, artrite, osteomielite;
- Sclerosi delle superfici articolari (degenerazione dei tessuti con ispessimento dell’osso e della componente articolare);
- Anomalie spinali che interessano il tratto sacrale, malformazioni dell’osso sacro che pregiudicano l’anatomia e fisiologia della colonna vertebrale;
- Fratture ad una delle vertebre sacrali a seguito di traumi dopo una caduta accidentale, incidente automobilistico, ecc.;
- Disfunzione del coccige che altera il rapporto con l’osso sacro;
- Osteoporosi, malattia che rende fragili le ossa per riduzione della massa minerale o deterioramento del tessuto osseo rendendole più soggette a fratture;
- Osteomalacia, malattia metabolica dell’apparato scheletrico che rende le ossa più fragili;
- Tumore alla prostata, organo vicino all’osso sacro;
- Dolore di origine viscerale, relativo ad organi interni dell’addome (reni, colon, ecc.);
- Prostatite cronica (uomo) ed endometriosi (donna);
- Disturbi congeniti.
Fattori di rischio
Quali sono i fattori di rischio per i quali il dolore può aggravarsi (insieme ai sintomi associati)?
La situazione peggiora stando seduti o in piedi per troppo tempo, salendo le scale, quando si cammina o si corre oppure, come riferiscono diversi pazienti, “quando mi piego, mi devo sedere,vado in bagno o mi alzo dalla sedia”.
Complicanze
Si rischiano complicanze per una causa molto grave (tumore) o per mancato ed adeguato trattamento della condizione che scatena il dolore all’osso sacro.
I traumi all’osso sacro (specie quelli ad alto impatto) vanno curati tempestivamente per evitare che il dolore diventi cronico o che provochi insaccamento delle vertebre. Rischiano, in particolare, i muscoli del collo che a causa della caduta potrebbero contrarsi ed irrigidirsi in modo grave, come pure le articolazioni ai polsi se, durante la caduta, istintivamente vengono appoggiati a terra.
Le complicanze sono ancora più probabili se chi ha subito il trauma soffre di osteoporosi e presenta già una debolezza ossea.
Diagnosi del dolore sacrale
La ricerca diagnostica delle cause, anche in questo caso, parte dall’esame obiettivo, da un’approfondita anamnesi e dalla visita medica per delineare la storia clinica ed il quadro sintomatologico.
In base a ciò che emerge da queste indagini, si prosegue con i seguenti esami:
- Analisi del sangue;
- Esami radiologici (radiografia, TAC, risonanza magnetica nucleare) della colonna vertebrale e/o del bacino;
- Termografia sacroiliaca, esame valido per diagnosticare un’eventuale infiammazione e malattie reumatologiche che coinvolgono il bacino;
- Visita neurologica.
Considerando che, tra le cause del dolore all’osso sacro, rientrano le posture scorrette, si consiglia l’esame Baropodometrico computerizzato che rivela la condizione posturale del paziente, oltre a prevenire future conseguenze legate ad una postura sbagliata.
Cure, rimedi e trattamenti
Il dolore all’osso sacro va curato attraverso una terapia mirata a risolvere la causa scatenante: una sacroileite richiede un trattamento diverso da un’osteoporosi, tanto per fare un esempio.
Dando per scontato che ogni causa necessita di un trattamento diverso, concentriamoci sul problema del dolore all’osso sacro per ridurlo e, possibilmente, risolverlo.
Innanzitutto, è d’obbligo il riposo e si rivelano utili anche le applicazioni di ghiaccio: l’ortopedico, se necessario, immobilizzerà la zona interessata o prescriverà l’utilizzo di un busto.
La terapia farmacologia adeguata richiede:
- Analgesici come paracetamolo (Efferalgan, Tachipirina) per lenire il dolore;
- FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) come diclofenac (Voltaren) in forma di gel, compresse o iniezione intramuscolare, da assumere su consiglio del medico ortopedico;
- Miorilassanti per rilassare i muscoli.
In caso di frattura di una vertebra sacrale, il paziente dovrà rimanere a riposo con la schiena finché il callo osseo non si sia formato: nel frattempo, può assumere analgesici e antinfiammatori.
In caso di sacro ileite, potrebbe essere necessaria la terapia chirurgica tramite artrodesi sacro-iliaca per la fusione dell’osso sacro ad una (o entrambe) le ossa iliache.
Fisioterapia per il dolore all’osso sacro
In caso di infiammazione o altre problematiche all’osso sacro, la fisioterapia interviene con trattamenti mirati a rieducare le superfici articolari ripristinando la fisiologica posizione, rimodulando la posizione dell’ileo rispetto al sacro e risolvendo il dolore.
Tra i diversi trattamenti di fisioterapia, quelli che si rivelano più efficaci per il dolore all’osso sacro sono:
- Tecarterapia, efficace per combattere l’infiammazione e favorire la riparazione dei tessuti compromessi dal trauma;
- Metodo Mezieres di rieducazione posturale totale, di grandissima utilità e che soltanto fisioterapisti laureati e preparati possono eseguire;
- Terapia manuale effettuata dall’Osteopata per ripristinare i corretti schemi motori;
- Laser Yag, una metodica di Laserterapia ad Alta Potenza che risolve dolore e infiammazione.

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
