Condropatia femoro-rotulea

Condropatia femoro-rotulea

Condropatia femoro-rotulea: cos’è

La vittima della condropatia femoro-rotulea è la cartilagine interposta tra rotula e femore, che  riveste e protegge queste ossa del ginocchio.

Il processo infiammatorio dovuto allo sfregamento delle due ossa porta ad un rammollimento e deterioramento della cartilagine presente al lato interno della rotula.

Questa patologia degenerativa è nota anche come condromalacia rotulea, ginocchio del corridore, sindrome femoro-rotulea o sindrome dolorosa patello-femorale.

E’ una condizione dolorosa associata ad un malfunzionamento nel movimento della rotula: si manifesta con dolore nella zona antero-mediale. I soggetti più colpiti sono donne e sportivi.

Scopriamo sintomi, cause, diagnosi e le migliori cure per risolvere questa patologia.

Condropatia femoro-rotulea: cause e fattori di rischio

Chirurgia e terapia conservativa: ortopedico ginocchio napoli

Difficilmente, il dolore ad un’articolazione dipende da una sola causa. Certo è che, alla base della patologia che trattiamo in questo focus, c’è un movimento improprio della rotula. Il conseguente sfregamento della rotula contro il femore genera infiammazione.

Vediamo quali sono le principali cause responsabili della condropatia femoro-rotulea ed i fattori di rischio:

– allineamento scorretto della rotula, che porta ad un attrito con il femore, spesso dovuto a malformazioni congenite;

– scarsa massa muscolare (debolezza soprattutto del quadricipite e dell’anca), disfunzione dei muscoli che non consente alla rotula di muoversi correttamente;

– sovraccarico funzionale, overuse della rotula (condizione tipica di sportivi che praticano corsa, salto, ciclismo, sci, calcio, tennis, body building);

– precedenti infortuni al ginocchio con traumi a carico della rotula (lussazione, distorsione);

– sesso femminile: le donne sono le più colpite da questa patologia, probabilmente per la minore massa muscolare;

– forte squilibrio tra muscoli adduttori e abduttori della coscia;

– età giovanile e adolescenziale 15-18 anni). Gli adolescenti presentano ossa e muscoli in fase di accrescimento, quindi sono più soggetti ad anomalie e squilibri;

– piedi piatti;

– estensione inferiore del ginocchio;

– ginocchio varo o valgo;

– lassità legamentosa;

– vta sedentaria;

– obesità;

– artrite alle ginocchia;

– alterazioni della postura.

Sintomi e complicanze

La sindrome femoro-rotulea si manifesta, innanzitutto, con un dolore anteriore (tra rotula e femore, nella parte mediale del ginocchio) che si intensifica con il movimento, inginocchiandosi, percorrendo le scale, correndo, saltando, quando si sta seduti o troppo in piedi per un tempo prolungato. Si può avvertire dolore/fastidio anche alla palpazione della rotula.

Oltre al dolore tipico della condropatia femoro-rotulea, ecco quali sono i sintomi associati:

– gonfiore;

– rigidità;

– scricchiolio articolare in flesso-estensione;

– difficoltà ad estendere completamente il ginocchio.

Se il problema viene trascurato l’artrosi è destinata ad avanzare.

Diagnosi

Per eseguire una corretta ed accurata diagnosi sono necessari:

– Esame obiettivo;

– Anamnesi;

– Raggi X;

– Risonanza Magnetica Nucleare per verificare le condizioni dei tessuti molli (cartilagine, legamenti);

– Artroscopia, l’esame strumentale più indicato sia per diagnosticare sia per curare.

I 4 gradi della condropatia

Una diagnosi accurata e precisa è fondamentale non solo per individuare la patologia ma per scoprire il livello di gravità allo scopo di prescrivere la terapia più adeguata ed efficace.

Sono 4 i gradi di condropatia femoro-rotulea:

1° grado: il più lieve, che presenta un rammollimento della cartilagine rotulea;

2° grado: è caratterizzato da lesioni cartilaginee di piccola entità e dolore medio-grave;

3° grado: le lesioni sono più profonde con maggiore compromissione della cartilagine, dolore più intenso e ginocchio gonfio;

4° grado: il livello più grave, con un danno importante ed irreversibile della cartilagine rotulea. E’ caratterizzato da gravi erosioni: le superfici ossee, non più rivestite dalla cartilagine, subiscono uno sfregamento importante. Una condizione del genere necessita di intervento chirurgico per l’impianto di una protesi ginocchio.

Condropatia femoro-rotulea: quali sono le migliori cure?

Nei casi non gravi di sindrome femoro-rotulea (che non richiedono l’intervento chirurgico), la terapia conservativa prevede, inizialmente:

– riposo;

– applicazione di ghiaccio e crioterapia;

– assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei per un tempo limitato (una settimana circa);

– utilizzo di ginocchiera rotulea (un tutore per il ginocchio) per un breve periodo.

Il dolore, però, è destinato a ricomparire.

Per risolvere concretamente il problema è importante affidarsi alla Fisioterapia d’avanguardia.

Consigliamo una ginocchiera di ottima qualità che abbiamo testato per i nostri pazienti.

Noi del Centro Ryakos offriamo una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale. Oltre ad esaminare i referti medici, effettuiamo la nostra valutazione per scoprire la causa reale del problema e pianificare un percorso terapeutico su misura, personalizzato.

Per intervenire sulla condropatia femoro-rotulea, procediamo con i seguenti trattamenti:

Tecarterapia per contrastare dolore e infiammazione nonché per rigenerare e ripristinare le cellule cartilaginee;

Laser Yag ad Alta Potenza e ionoforesi;

– Infiltrazioni con acido ialuronico per migliorare la lubrificazione articolare;

viss per rinforzare la muscolatura;

Terapia manuale;

Esercizi terapeutici mirati all’allungamento e rinforzo muscolare da svolgere sia in presenza e su indicazione del fisioterapista sia a domicilio;

Rieducazione Propriocettiva per il coordinamento dei movimenti;

Rieducazione Posturale Globale con metodo Mezieres nel caso in cui risulti necessario correggere deficit posturali.

Nei casi più lievi (1° e 2° grado), è possibile recuperare dopo poche sedute astenendosi  dalle pratiche sportive per un mese mentre, nei casi più complessi, potrebbe essere necessaria una terapia di due mesi.

Il passo più importante da fare è riportare in buona forma i muscoli e mantenere un certo equilibrio tra i vari muscoli della coscia. Se necessario, sarà importante correggere la postura ed intervenire sui piedi piatti con calzature adeguate.


Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo

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