Artrite Reumatoide

Artrite Reumatoide

Che cos’è l’Artrite Reumatoide?

L’ artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni. Anche se le manifestazioni infiammatorie  costituiscono l’aspetto più importante della malattia c’è da dire che frequenti sono anche le lesioni extrarticolari .

L’artrite reumatoide ha un andamento cronico, progressivo, anchilosante. Nelle maggioranza dei casi la sinovite proliferativi provoca la distruzione della cartilagine, dei tendini, le erosioni ossee e il disassamento dell’articolazione.

Tale affezione può insorgere a qualsiasi età, ma con maggior frequenza la si riscontra tra i 25 – 45 anni e colpisce le donne più frequentemente degli uomini con rapporto due- tre ad uno.

L’inizio della malattia di regola è subdolo, ma eccezionalmente (10%) dei casi può essere acuto. Sono colpite le piccole articolazioni delle dita delle mani e dei piedi simmetricamente.

Quali articolazioni colpisce l’artrite reumatoide?

Le altre articolazioni polsi, ginocchia, gomito, caviglie, spalle e anche tutte le altre, compreso il rachide, vengono coinvolte in genere più tardivamente, procedendo la malattia in senso centripeto cioè dalla periferia verso il tronco.

L’artrite reumatoide ha un decorso variabile e imprevedibile. A periodi di attenuazione della sintomatologia antalgica o a parziali remissioni di durata variabile, si alternano periodi di riacutizzazione, rispettivamente le articolazione interessate appaiono tumefatte, la cute è modicamente arrossata o di normale colorito, vi è un modesto aumento di temperatura corporeo, il dolore, presente anche a riposo, è intensificato dal movimento; tipico l’impaccio doloroso al mattino.

La funzione articolare, già compromessa precocemente dal dolore e dalle contratture, è progressivamente limitata dall’anchilosi, dalle dislocazioni sublussanti, cosicché, nel periodo tardivo si possono verificare, specie nei casi non curati convenientemente, deformazioni gravi.

Ricordiamo tra le più tipiche: le deviazioni a colpo di vento, le deformità a “collo di cigno” del 2°-3°-4° dito della mano, le deformità a martello del 2° dito della mano, l’atteggiamento in flessione delle ginocchia, la deviazione laterale delle articolazioni metatarso falangee, il piede piatto, il dito Cockup, l’alluce valgo, la flessione delle anche, la flessione dei gomiti, l’abduzione e la rotazione interna della spalla, la deformità in boutonnie’re del 3° dito della mano.

La mano è il primo ed indispensabile strumento di lavoro, il prolungamento del nostro cervello nel mondo che ci circonda.. Non è esagerato affermare che tutto l’arto superiore ha motivo di esistere solo se le dita possono muoversi ed afferrare. Essa è la componente funzionale più complessa di tutto l’apparato muscolo-scheletrico. L’esordio dell’artrite reumatoide nella mano, generalmente progressivo ed insidioso, può essere preceduto da una fase di durata variabile che si manifesta coni disturbi vasomotori o disturbi di tipo simpatico a carico delle mani.

Quali sintomi si riscontrano in caso di artrite reumatoide?

Il quadro sintomatologico articolare si evidenzia nell’arco delle 24 ore secondo un ritmo caratteristico.

Il dolore e la rigidità articolare, molto marcati al risveglio si attenuano durante la giornata, per poi ripresentarsi  in serata e soprattutto nel corso della notte.

A questo stadio della malattia non si riscontra alcuna deformazione articolare; si può apprezzare una lieve tumefazione delle articolazioni colpite specialmente delle dita, che assumono un caratteristico aspetto “fusato”.

L’evoluzione dell’artrite reumatoide provoca danni articolari, modificando notevolmente le prospettive alla qualità di vita del paziente. La sua causa invalidante in correlazione all’allungamento della vita produce un grosso impatto sociale per l’impossibilità, del soggetto colpito, di svolgere i compiti richiesti con conseguente perdita del ruolo sociale e di contro con gli elevatissimi costi diretti (spese sanitarie) e indiretti (perdita di giornate lavorative, necessità di aiuto).

Una diagnosi precoce consente una cura adeguata ed una prevenzione significativa utilizzando farmaci e strumenti riabilitativi adeguati.

Quale trattamento fare in casa di patologia di artrite reumatoide?

Tralasciando le cure farmacologiche, di pertinenza medica, parlerò di cure fisioterapiche e di terapia occupazionale.

Considerando tutta la complessità del quadro dell’artrite reumatoide, gli obiettivi della riabilitazione sono numerosi e molto articolati per tempi, modalità e tipologie.

Tipologia diretta:

  • Linfodrenaggio – indispensabile in ogni fase della malattia per ridurre la tumefazione dei tessuti molli dell’articolazione coinvolta
  • Taping e bendaggio funzionale – la loro applicazione consente di attenuare il dolore
  • Pompage – favorisce il rilassamento e predispone l’apparato muscolo-scheletrico a un rilassamento non invasivo in assenza di dolore
  • Rieducazione articolare – previene il blocco articolare, ha un effetto antalgico e trofico a livello della cartilagine e previene le contratture che determinano una progressiva impotenza funzionale
  • Recupero muscolare – aiuta a prevenire e/o a contrastare: debolezza muscolare, atrofia muscolare, rigidità articolare, affaticabilità, scarsa coordinazione
  • Potenziamento muscolare

La terapia occupazionale interviene nell’ambito lavorativo, domestico e ludico della persona, al fine di ridurre o prevenire le disabilità indotte dalla malattia, attraverso le ortesi che rendono possibile la manipolazione di oggetti comuni per la cura della persona e dell’autonomia personale e sociale.

E’ abilità del fisioterapista quando vi è artrite reumatoide verificare la possibilità di trovare l’ausilio adatto e addestrare il paziente al suo utilizzo.


Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo

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