Strappo Muscolare

Strappo Muscolare
Lo strappo muscolare è una problematica molto frequente soprattutto negli sportivi. In questo articolo andremo ad analizzare i vari gradi di lesione, le cure e la riabilitazione.
Il muscolo è costituito da più unità tessutali che attraverso stimoli adeguati permette il m0ovimento e l’assunzione di posture del corpo.
Gli adattamenti posturali e i compensi spesso sono la causa di un effetto che producono un problema clinico predisponendo il soggetto sia ad una lesione muscolare sia ad una sindrome da stress meccanico.
Una postura errata e un movimento del corpo non consono e non in armonia con tutti i muscoli provoca , a lungo andare, una degenerazione articolare e una possibile causa di strappo muscolare.
Correntemente negli atleti una lesione muscolare è legata a distorsioni posturali. E’ inequivocabile che il cervello crede che il corpo sia bilanciato quando, all’ evidenza clinica, non lo è e i vari adattamenti posturali e le catene muscolari subiscono uno stress e ad una causa predisponente allo strappo muscolare.
E’ pur vero che va curato ma altresì va indagata la causa che l’ha prodotto, ed è compito del terapeuta dare una risposta significativa a quanto successo.
Spesso curiamo la lesione muscolare, ma altrettanto spesso non andiamo oltre o per negligenza e poco approfondimento oppure per ritrosia (economica o necessità agonistica) del paziente non individuando le cure successive onde evitare possibili lesioni future.
I muscoli si suddividono in :
- Volontari e buona parte di questi sono classificati in muscolatura striata e dipendenti dalla volontà; ancorati su segmenti scheletrici e quindi deputati a muoverli , ad eccezione del muscolo cardiaco, anche esso muscolo striato , ma non dipendente dalla volontà;
- Involontari , classificati come muscolatura liscia e non dipendenti dalla volontà; essi formano una membrana continua intorno ai vasi e visceri a cui danno un movimento costante.
Il muscolo, in genere, presenta una zona media più ampia ( detta ventre) e due estremità affusolate che prolungandosi con il denso connettivo tendineo si fissa su una o più segmenti scheletrici, oppure da un lato sull’osso e l’altra estremità su di un organo.
L’unità elementare del muscolo striato è rappresentata dalle fibre muscolari, ma tanti sono i componenti che sono deputati affinché avvenga un’azione motoria.
Una brusca contrazione può provocare uno strappo muscolare e questo compromette non solo l’azione motoria, ma anche il controllo della circolazione venosa, della temperatura corporea e il drenaggio linfatico, perché il muscolo ha anche funzioni ancor più globali e conseguentemente darà origine a vari tipi di sintomi.
L’azione che determina la lesione muscolare è il superamento della resistenza muscolare concomitante allo stato di tensione prodotto dal muscolo, provocando l’interruzione di un certo numero di fibre.
Un video del Dott. Ticchi sulla lesione muscolare
La lesione muscolare può essere prodotta da :
- Trauma diretto – contusione con interruzione parziale o totale delle fibre muscolari classificato di grado lieve, moderato e severo;
- Trauma indiretto – lesione da allungamento, lacerazione parziale o totale e classificato in contrattura, elongazione e distrazione di 1°, 2°, 3° grado.
Mentre la contusione è dovuta ad una forza di compressione sulla zona interessata, l’elongazione è una tensione eccessiva del muscolo che provoca solitamente uno strappo.
Ancor più importante è una distrazione muscolare e quando più si estende lo strappo muscolare tanto più la riparazione richiede più tempo.
Tale strappo modifica il tessuto formando una cicatrice diversa dal tessuto precedente che se non trattata precocemente ed adeguatamente può ostacolare la normale contrazione del muscolo interessato.
Le condizioni che portano ad uno strappo sono divise in :
- Predisponenti generale – allenamento scorretto, condizioni atmosferiche, velocità di movimento, pendii o discese accentuate, allungamento considerevole dell’allenamento, calzature non idonee;
- Predisponenti individuale – età, condizioni patologiche, fattori articolari, squilibri muscolari, fattori psicologici.
Il dolore, quando avviene uno strappo muscolare, è immediato e molto intenso tanto da produrre deficit funzionali completi dell’articolazione interessata.
Lo strappo si verifica piuttosto frequentemente in tutte le discipline sportive e i muscoli maggiormente interessati sono quelli dell’arto inferiore : retto femorale, ischio crurali, gastrocnemio, semimembranoso, semitendinoso, bicipite e quadricipite femorale e la sede più frequente è la giunzione mio tendinea.
Come accertare lo strappo muscolare e la sua entità’
Uno strappo va verificato con un attento esame obiettivo attraverso :
- L’esame obiettivo, in caso di trauma acuto, va eseguito subito e ripetuto dopo 48 ore dall’evento traumatico, quando il dolore è scemato e la contrattura diminuita;
- Chiedere della dinamica dell’infortunio e la sensazione a seguito del trauma:
- Individuare la localizzazione del dolore;
- Evidenziare la limitazione funzionale specifica dell’arto colpito;
- La presenza di tumefazione, edema o ecchimosi che sono indici della sede e gravità del danno;
- Effettuare gli esami strumentali (ecografia, risonanza magnetica) che quantificano, ulteriormente, lo strappo muscolare rispetto alla lunghezza, ampiezza e profondità.
Come curare uno strappo muscolare?
Nel trattamento post-traumatico dello strappo le regole da seguire sono :
- Riposo e astensione dal carico che va mantenuto per un massimo di 5 giorni per poi eseguire esercizi di allungamento muscolare, senza però eccedere nell’avvertire dolore, per elasticizzare il tessuto sano e migliorare la vascolarizzazione e gli scambi metabolici;
- Ghiaccio riduce l’edema, il dolore e il versamento ematico nella fase iniziale del danno;
- Utilizzo di FANS per il controllo del dolore e del processo infiammatorio per le prime 48 ore;
- Utilizzo di miorilassanti per non ostacolare i naturali processi lavorativi;
- Bendaggio compressivo
- Taping kinesiologico.
I trattamenti fisioterapici da effettuare per la risoluzione dello strappo sono :
- Infiammatoria
- Rigenerativa
- Rimodellamento:
Prima Fase – Infiammatoria
Tecarterapia – promuove lo sviluppo di energia endogena nella zona trattata e attraverso l’aumento del microcircolo, la vasodilatazione e l’incremento della temperatura accellera i processi metabolici cellulari.
Permette di ripristinare la fisiologia tessutale tramite l’iperemia profonda e l’innalzamento del potenziale energetico della membrana cellulare.
Nella fase capacitiva ammorbidisce i tessuti e drena la muscolatura migliorandone l’estensibilità.
Nella fase resistiva agisce in profondità sui tessuti fibro connettivali riattivando i naturali processi metabolici.
CHELT TERAPY ( Laserterapia Yag e Crioterapia ) – gli effetti principali sono :
- biostimolante,
- antalgico
- antinfiammatorio
- antiedemigeno
- decontratturante
- rapido assorbimento degli edemi
- massima profondità nella biostimolazione.
ULTRASUONI – producono calore e quindi un aumento di temperatura fino a 3 – 5 cm di profondità facilitando:
– una maggiore estensibilità del collagene
– una riduzione della rigidità articolare
– una modulazione del dolore
– un aumento del flusso ematico
– una lieve risposta antinfiammatoria.
FLOWAVE – a seguito di traumi e/o manifestazioni patologiche, i sistemi fondamentali del corpo umano che vengono coinvolti sono : nervoso (sistema neuro endocrino), tessutale ( sistema connettivale), fluido (sistema veno linfatico). Flowave tramite l’azione sinergica dei 4 mezzi fisici applicati : polarterapia, biorisonanza, vacuum connettivale, veicolazione transermica :
- Drena i liquidi stagnanti
- Disintossica ed ossigena i tessuti
- Risolve rapidamente le lesioni muscolari
- Elimina le aderenze tissutali
- Ripristina il corretto passaggio del segnale nervoso
- Apporta nutriente nei distretti trattati
- Riduce gli effetti dell’infiammazione con diminuzione dell’iperemia e dell’edema
- Elimina il dolore.
DRENAGGIO LINFATICO MANUALE
Stimola il flusso ematico della linfa, favorisce il riassorbimento e la rimozione di eventuali raccolte siero – ematiche e favorisce l’afflusso di glucosio ed ossigeno nelle zone retratte e danneggiate.
TAPING KINESIOLOGICO
L’applicazione del taping è utilizzata per stimolare l’organismo a mettere in funzione le capacità intrinseche di auto guarigione con l’attivazione del sistema neuro – muscolare e neuro – sensoriale con l’apporto di sangue e quindi ossigeno in zona.
Nello strappo muscolare, tale tecnica, favorisce una migliore circolazione del sangue e della linfa nell’area interessata e mira ad incrementare il drenaggio emo – linfatico centripeto per ridurre :
– la congestione dei liquidi
– l’eccesso di temperatura
– l’infiammazione
– il dolore
– la pressione interstiziale con conseguente rimozione linfatica.
Ciò avviene perché il tape, facendo grinzare la pelle là dove è posto , crea un flusso linfatico sotto cute e attraverso il movimento del corpo amplifica l’effetto e in ultimo la direzione del tape indirizza lo scarico del liquido presente in eccesso.
Seconda Fase – Rigenerativa
Si esegue una valutazione dei muscoli infortunati ed equilibrio posturale.
Si prosegue con il recupero della completa particolarità con carichi graduali partendo dai muscoli (agonisti e/o antagonisti) rispetto alla muscolatura colpita dallo strappo muscolare per poi coinvolgere il muscolo con la lesione.
Si lavora principalmente in catena cinetica chiusa per poi arrivare alla catena cinetica aperta con carichi e ripetizioni variati e con una maggiore velocità del movimento.
Dopo controllare l’affaticamento muscolare onde evitare l’insorgere di problemi muscolari.
Terza Fase Rimodellamento
Si eseguono esercizi e movimenti dinamici rispetto agli sport specifici o agli atti di vita quotidiana con rientro graduale ai gesti ripetuti.
A guarigione avvenuta, riscontrabile con ecografia, è necessario ed importante ristabilire al più presto la mobilità e l’elasticità al tessuto cicatriziale che si è formato.
La cicatrice è il maggior fattore di rischio di un nuovo strappo se non adeguatamente elasticizzato con l’impiego degli ultrasuoni.
Si può considerare che uno strappo è stato adeguatamente trattato nella sua interezza, specie per gli sportivi, se non vi sarà alcuna insorgenza dopo il secondo e terzo impegno agonistico con risentimenti di alcuna natura (fitte, stiramenti, contratture) nella zona dello strappo muscolare o ai muscoli limitrofi.
Prenota ora una Visita Gratuita allo 0813419278

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
