Mal di Testa

Mal di testa: emicrania, cefalea, cause, rimedi, farmaci, fisioterapia
Indice
Nell’ultimo anno, secondo un’indagine dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il 50% della popolazione ha sofferto almeno una volta nella vita di mal di testa.
In Italia, 7 milioni di persone sono soggette a questa patologia: in particolare, l’emicrania risulta tra le prime venti problematiche nel settore sanitario che condiziona sensibilmente la qualità della vita.
In linea generale, colpisce maggiormente le donne e può diventare cronico.
Dopo un’attenta diagnosi, la comune cefalea può essere curata efficacemente con una terapia farmacologica adeguata e trattamenti di fisioterapia mirati, a meno che non rappresenti il segnale di altre malattie più o meno gravi.
Scopriamo le tipologie, i sintomi associati, le eventuali cause (originarie o scatenanti) di emicrania e cefalea, i rimedi, le terapie farmacologiche e fisioterapiche più efficaci per ridurre o risolvere il problema.
Mal di testa: sintomi

Il mal di testa è già di per sé un sintomo, essendo un dolore. Altri sintomi associati variano a seconda del tipo di mal di testa (cefalee primarie, secondarie, altre tipologie).
Nel descrivere le varie classificazioni e categorie, indicheremo anche i relativi sintomi caratteristici.
Ad esempio, nell’emicrania il dolore coinvolge un solo lato della testa, nella cefalea è diffuso a tutto il cranio e possono presentarsi nausea, vomito. Se è dovuto a stress può essere accompagnato da tachicardia, se consegue a sbalzi di pressione arteriosa si è soggetti anche a vertigini e nausea.
Cause
La cefalea (termine scientifico del mal di testa) è causata principalmente dall’alterazione di meccanismi e processi fisiologici che interessano strutture sensibili allo stimolo del dolore.
Queste strutture si concentrano in alcune aree della testa e del collo (muscoli, nervi, arterie, vene, periostio del cranio, occhi, orecchie, tessuti sottocutanei, seni paranasali o mucose).
La ragione per cui questi segnali dolorosi si attivano non è ancora stata compresa.
Le cause della cefalea primaria sono sempre più di una e scaturiscono dal risultato dell’interazione tra cause endogene (interne), una certa predisposizione genetica e fattori scatenanti (o fattori di rischio) come stress, abuso di fumo e alcol, inquinamento ambientale, dieta sbagliata.
In alcuni casi, il mal di testa è la conseguenza di un trauma cranico o, raramente, il segnale di una patologia grave.
Come per i sintomi, rimandiamo l’elenco delle cause alle varie tipologie descritte.
Tipologie di mal di testa, emicrania, cefalea

L’International Headache Society ha stilato una classificazione approvata dall’OMS delle diverse tipologie di cefalea ed emicrania in base ai sintomi riscontrati.
Prima di tutto, si distinguono:
– Cefalee primarie, prive di fattori, cause o malattie responsabili del mal di testa;
– Cefalee secondarie che si manifestano a seguito di una causa specifica che, una volta rimossa o risolta, fa cessare il dolore (carie, tumore, ecc.).
A loro volta, le cefalee primarie si suddividono in:
1) Emicrania;
2) Cefalea muscolo-tensiva;
3) Cefalea a grappolo;
4) Altre cefalee.
Scopriamo, per ogni tipologia di mal di testa, le caratteristiche, i sintomi associati e le cause.
Emicrania
Questo mal di testa ricorrente (con intervalli compresi tra le 4 e le 72 ore) è caratterizzato da un dolore pulsante su un solo lato della testa con intensità da moderata a severa che peggiora con le normali attività quotidiane (chinarsi, fare piccoli sforzi, ecc.).
E’ un disturbo diffuso, soprattutto, in soggetti di sesso femminile di età giovane/adulta.
Esistono vari sintomi associati all’emicrania:
– Nausea e vomito;
– Disturbo indotto da luce o rumori (rispettivamente, fotofobia e fonofobia);
– Sintomi eccitatori (irritabilità, iperattività, euforia, insonnia, sbadigli, sete);
– Inibitori (stanchezza e affaticamento, debolezza, depressione, difficoltà a concentrarsi).
I fattori di rischio e le cause dell’emicrania possono essere di tipo:
– Ambientale (fumo di sigaretta, rumori, esposizione al sole, cambio di stagione, variazioni del tempo, pioggia e vento, eccessive temperature calde o fredde);
– Alimentare (alcol, carne pre-trattata, caffè o bevande contenenti caffeina, tè, patatine, condimenti e spezie, formaggi stagionati, fichi, agrumi, aceto, ecc.);
– Emotivo (stress o scarico di adrenalina);
– Ormonale (mestruo, ovulazione, assunzione di pillola anticoncezionale, menopausa, gravidanza);
– Farmacologico (assunzione di estrogeni, nitroglicerina, reserpina, fenfluramina);
– Altro (riposo eccessivo, ipoglicemia, fatica fisica, febbre, pasti irregolari, disordini dell’articolazione temporo-mandibolare, trauma cranico o commozione cerebrale, raffreddore o influenza, apnea notturna, uso prolungato del computer, ecc.).
Una forma rara è l’emicrania con aura (30% dei casi) i cui sintomi sono di tipo visivo (flash o punti luminosi, linee parallele a zig zag, cambiamenti nella visione o, addirittura, parziale scomparsa del campo visivo).
Possono manifestarsi con meno frequenza altri sintomi come: intorpidimento, punture di spilli o formicolio soprattutto all’arto superiore, difficoltà ad articolare le parole.
Cefalea tensiva o muscolo-tensiva
Il mal di testa più comune e diffuso è la cefalea tensiva o muscolo-tensiva.
Può manifestarsi ogni tanto o essere cronica (se compare per almeno 180 giorni all’anno), gli attacchi possono durare da qualche minuto a diversi giorni, il dolore (non pulsante ma gravativo-costrittivo) su entrambi i lati della testa può essere d’intensità lieve o moderata.
Questo dolore viene avvertito come una sorta di fascia o casco che stringe.
A differenza dell’emicrania, la cefalea tensiva non è generalmente accompagnata da nausea e vomito e le normali attività di routine non peggiorano i sintomi.
Non sono presenti malattie che possano causare il mal di testa, mentre i fattori scatenanti sono stress, ansia, depressione, postura scorretta, digiuno, disidratazione, abuso di farmaci.
Il bruxismo ovvero l’abitudine a digrignare i denti (di giorno o di notte) causato da malocclusione dentale, stress o eccessive preoccupazioni dà origine a spasmi muscolari e può provocare cefalea tensiva. Questo problema si può risolvere indossando il byte o riducendo lo stress.
Mal di testa da cervicale
Il mal di testa da cervicale si concentra o inizia nella regione cervicale e può durare più dell’emicrania o della cefalea tensiva.
Può derivare sia da emicrania o cefalea tensiva sia da distorsione cervicale (colpo di frusta) associata a trauma cranico o cervicale. Il dolore è laterale, fisso; si riproduce tramite pressione sui muscoli del collo o col movimento della testa.
Può presentarsi come sintomo isolato oppure irradiarsi al collo, spalle, braccio associandosi ad altri sintomi (vertigini, stordimento, stanchezza, insonnia, disturbi dell’umore, difficoltà nel concentrarsi).
Cefalea a grappolo
La cefalea a grappolo è un tipo di mal di testa che colpisce, principalmente, soggetti di sesso maschile (70-90% dei casi) presentandosi in forma episodica o cronica (attacchi con periodi di almeno un anno o sospensioni inferiori ai 14 giorni).
Presenta caratteristiche specifiche: il dolore è molto forte, severo, lancinante, insopportabile, compare rapidamente e dura da 15 minuti a 3 ore, spesso più volte al giorno (da 1 a 3 attacchi), anche di notte.
Il dolore si avverte su un solo lato della testa, in genere attorno all’occhio, ed è accompagnato da lacrimazione ed arrossamento dell’occhio, congestione nasale, naso che cola, miosi (pupille che si restringono), sudorazione del viso.
Chi ne è colpito mostra irrequietezza, incapacità di stare fermo.
I fattori di rischio sono: alcol, stress, disturbi del sonno.
Cefalee secondarie
La cefalea secondaria, come abbiamo accennato, è un mal di testa provocato da una malattia preesistente, destinato a scomparire una volta che la malattia in questione viene curata e risolta.
L’International Headache Society elenca 8 principali categorie di cefalea secondaria:
– Trauma cranico e/o cervicale (con sanguinamento interno o senza, commozioni cerebrali, colpo di frusta);
– Disturbi vascolari cranici o cervicali (emorragie cerebrali, aneurisma, trombosi, ictus, arterite temporale, infiammazione dell’arteria carotide);
– Disturbi intracranici non vascolari (ipertensione, tumore);
– Uso oppure interruzione di una sostanza esogena (alcol, caffeina, farmaci, droghe, monossido di carbonio);
– Infezioni virali o batteriche (encefalite, meningite, HIV/AIDS, faringite, polmonite, influenza);
– Disturbi dell’omeostasi (disidratazione, ipertensione, dialisi renale, ipotiroidismo, malattie renali, diabete);
– Disturbi psichiatrici;
– Dolori facciali derivanti da patologie del cranio, occhi, collo, naso, seni paranasali, denti, bocca o altre strutture craniche/facciali).
La nevralgia cranica è un tipo di cefalea dovuta ad infiammazione dei nervi cranici o cervicali: un esempio noto è la nevralgia del trigemino i cui sintomi interessano la terminazione nervosa nel volto, nella parte frontale del cranio e nella cavità orale.
In questa categoria rientrano anche altre forme di dolore facciale e di cefalea.
I sintomi caratteristici della cefalea secondaria sono:
– Dolore violento per il quale il soggetto lamenta di provare “la cefalea più forte della mia vita” (frequente anche in gravidanza);
– Segni neurologici;
– Febbre;
– Aura prolungata (sensazioni che portano a difficoltà visive o disturbi del linguaggio);
– Modifiche comportamentali;
– Aggravamento di un preesistente mal di testa;
– Comparsa del dolore a seguito di uno sforzo fisico (starnuto, colpo di tosse).
Attenzione all’abuso di farmaci analgesici

I farmaci analgesici o antidolorifici, se usati con una certa frequenza se non tutti i giorni (o quasi), possono fare l’effetto inverso e causare direttamente il mal di testa.
Se, da una parte, gli analgesici agiscono per ridurre l’intensità del dolore per alcune ore, dall’altra, hanno un particolare effetto collaterale: alimentando il sistema di percezione del dolore, paradossalmente possono anche causare mal di testa cronici scatenati da prodotti che contengono caffeina o butalbital.
Se si abusa di antidolorifici, oltretutto, a poco servono altri farmaci che prevengono o curano emicrania o cefalea, perché diventano inefficaci.
C’è chi può permettersi di interrompere l’assunzione di analgesici: il mal di testa peggiorerà per qualche giorno provocando anche nausea e vomito ma, dopo 3-5 giorni, i sintomi inizieranno a regredire.
Per altri pazienti, l’interruzione di antidolorifici risulta difficile e può rendersi necessario il ricovero in ospedale.
Ricordiamo che gli analgesici comuni non vanno assunti per più di 15 giorni al mese: per farmaci oppiacei, barbiturici, ergotamina e triptani è consigliato non superare i 10 giorni al mese.
Mal di testa ed attività sessuale
Potrebbe esserci un nesso tra mal di testa ed attività sessuale (soprattutto, orgasmo), specie in soggetti di sesso maschile: il dolore potrebbe essere provocato da contrazioni muscolari di testa e collo (dovute ad eccitazione) oppure da fattori di origine vascolare (immediatamente prima dell’orgasmo).
Talvolta, è dovuto all’aumento della pressione sanguigna.
Generalmente, il dolore si concentra negli occhi o intorno agli occhi, può durare qualche minuto o per ore, peggiora col movimento.
E’ bene indagare sul mal di testa associato all’attività sessuale: di solito, è benigno ma è necessario escludere altre problematiche.
Potrebbe essere il sintomo di un’emorragia cerebrale, di infarto o tumore.
Diagnosi

E’ difficile riconoscere nettamente cefalee primarie e secondarie.
L’indagine diagnostica del mal di testa si avvale soprattutto di alcuni esami che possono rivelare l’origine della patologia:
– Esami del sangue o rachicentesi (puntura lombare) per sospetta infezione (ad esempio, meningite);
– TAC (tomografia computerizzata) o risonanza magnetica finalizzate ad individuare eventuali lesioni;
– Elettroencefalogramma in caso di mal di testa associato a perdita di coscienza o se i soggetti colpiti sono bambini.
Cure, rimedi, terapia farmacologica

Non tutti i tipi di mal di testa o gli attacchi necessitano di una cura: in base a vari fattori (frequenza, intensità sintomi, ecc.) è importante consultare il medico che stabilirà la cura più adeguata al caso.
Oltretutto, il medico potrà consigliare come gestire e prevenire al meglio la patologia.
Generalmente, si rivelano efficaci i seguenti farmaci:
– Antidolorifici ad azione rapida;
– Paracetamolo per adulti e bambini indicato per contrastare il dolore;
– FANS antinfiammatori non steroidei (acido acetilsalicilico, ibuprofene, ketoprofene, naprossene, diclofenac) con azione antidolorifica;
– Triptani, che agiscono favorendo il restringimento delle pareti dei vasi cerebrali;
– Antiemetici in caso di sintomi associati come nausea, vomito e svenimenti.
In caso di mal di testa di tipo cronico, verranno prescritti farmaci da assumere inizialmente a bassi dosaggi da aumentare gradualmente:
– Beta-bloccanti;
– Calcio-antagonisti;
– Ergotaminici, utilizzati per attacchi di intensità moderata o elevata;
– Farmaci oppiacei per dolore acuto o cronico a cui ricorrere quando gli altri farmaci non sortiscono gli effetti sperati;
– Corticosteroidi, antinfiammatori molto potenti, da utilizzare quando i FANS non funzionano.
La durata del trattamento farmacologico dipende dalla gravità del mal di testa, potrebbe durare anche mesi o superare l’anno.
Consigliamo di utilizzare un collare nella fase acuta e un cuscino idoneo.
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Fisioterapia e riabilitazione

E’ dimostrato che il regolare svolgimento di attività fisica apporta grandi benefici (e miglioramenti) su frequenza, intensità e durata degli attacchi di emicrania e cefalea tensiva.
Diversi studi affermano che il movimento aerobico riduce notevolmente il rischio di sviluppare un’emicrania cronica.
L’attività fisica controlla il dolore in quanto, favorendo il rilascio di endorfine, attiva meccanismi che agiscono sul sistema nervoso centrale riducendo, in questo modo, la percezione del dolore.
Contrasta, oltretutto, disturbi considerati fattori scatenanti del mal di testa come sovrappeso, ipertensione, apnee, ansia, depressione.
Tuttavia, lo sport, se svolto in modo scorretto, può essere la causa del mal di testa. Ecco perché un medico ortopedico ed un fisioterapista professionista possono aiutare a risolvere problematiche associate a movimenti e posture scorrette. Consigliano esercizi mirati per prevenire recidive e trattamenti in grado di risolvere gli effetti del disturbo come l’infiammazione, specie nei casi di emicrania associata a cervicale.
Tra i diversi trattamenti di fisioterapia, quelli che si rivelano più efficaci per il mal di testa sono:
– Tecarterapia che interviene efficacemente sull’infiammazione e favorisce la riparazione dei tessuti compromessi dal trauma;
– Terapia manuale eseguita direttamente dall’Osteopata;
– Metodo Mezieres di rieducazione posturale totale;
– Laser Yag, un metodo di Laserterapia ad Alta Potenza che interviene per risolvere dolore e infiammazione, trattamento rigenerante particolarmente indicato nelle patologie di origine traumatica articolare.
Per capire se stiamo assumendo una postura corretta o meno, è necessario sottoporsi ad esame Baropodometrico computerizzato che rivela la nostra condizione posturale e previene future conseguenze legate ad una postura sbagliata.
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Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
