Sacroileite: cos’è e come si cura

Sacroileite: cos’è e come si cura
Indice
Il mal di schiena dovuto ad infiammazione dell’articolazione sacro-iliaca (sacroileite), pur essendo molto comune, non grave e facilmente risolvibile, è difficile da diagnosticare. Perché? Perché può essere facilmente confuso con una comune lombalgia, lombosciatalgia, discopatia lombare o altre patologie che interessano la parte bassa della schiena.
Colpisce le articolazioni sacro-iliache(sincondrosi) che collegano l’osso sacro alle due ossa iliache del bacino e il dolore è presente a livello sacrale.
Esploriamo cause, sintomi e complicanze di questa patologia, vediamo come diagnosticarla al meglio per evitare confusioni e scegliere la terapia migliore per una cura risolutiva.
Sacroileite: cos’è

Quando l’articolazione sacro-iliaca s’infiamma si parla di sacroileite che fa parte delle spondiloartropatie responsabili di patologie come la spondilite anchilosante, l’artrite psoriasica e le artriti associate alle malattie croniche intestinali.
La principale funzione di questa articolazione è supportare il peso della parte superiore del corpo quando cammina, corre, si alza in piedi, ecc. Ha il compito di ammortizzare e distribuire sulla colonna vertebrale il carico che giunge dall’arto inferiore.
L’infiammazione che colpisce l’articolazione sacroiliaca la porta a bloccarsi, a renderla poco mobile e ‘assecondante’ in fase di movimento lombare e degli arti inferiori con rigidità dei legamenti e dolore importante. Di solito, l’infiammazione interessa un solo lato ma può manifestarsi anche bilateralmente: può verificarsi in forma acuta o cronica.
Spesso, come abbiamo accennato, può essere scambiata per altre patologie che interessano la regione lombare (lombalgia, ernia del disco) ed è per questo che è necessario eseguire una diagnosi scrupolosa: si stima che la sacroileite interessi il 30% dei dolori lombari.
Una volta diagnosticata correttamente, sarà possibile scegliere la terapia più adeguata per risolvere il problema con trattamenti specifici.
Cause
Le possibili cause responsabili di sacroileite sono diverse tanto che si parla di eziologia multifattoriale, nel senso che ogni caso è a sé. Principalmente, sono tre i fattori da cui può originare questa patologia: meccanici, viscerali o reumatologici.
Le cause più comuni sono:
- Traumi diretti e indiretti (infortuni, cadute, ecc.);
- Deficit di stabilità dell’articolazione sacroiliaca;
- Varie forme di artrite (spondilite anchilosante, artrite reumatoide, gotta, lupus eritematoso sistemico, malattia di Reiter, osteoartrite o artrosi);
- Lesioni alla colonna vertebrale o al bacino;
- Infezioni importanti di vario tipo (ad esempio quella da Brucella o l’osteomielite, infezioni del tratto urinario);
- Gravidanza;
- Malattie croniche intestinali (come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa);
- Abuso di alcune droghe;
- Problemi viscerali (colon irritabile, ovaio, dolore pelvico)
- Problemi meccanici (la causa più comune) quando il carico risulta sbilanciato ed i muscoli (l’ileo-psoas in primis) non lavorano bene, sono contratti e vanno a creare un’eccessiva sollecitazione all’articolazione sacro-iliaca.
In caso di problemi come sovraccarico, stress o posture alterate, può succedere che le fibre di alcuni muscoli vadano in disfunzione creando una serie di alterazioni e provocando infiammazione. Alla palpazione si presentano come piccole contratture tese e dolorose (trigger point).
In Fisioterapia, si interviene sulle sacroileiti dovute principalmente a problemi meccanici, mentre l’Osteopatia (oltre ai disturbi di tipo meccanico) può trattare anche i problemi viscerali.
Sacroileite: sintomi e complicazioni

Il dolore è avvertito, in particolare, quando si sta molto seduti e poi ci si rialza o quando si eseguono attività in lieve flessione della colonna (rifare il letto, lavarsi i denti). Il dolore tende ad aumentare anche quando si resta per lungo tempo in piedi o quando si salgono le scale.
Talvolta, è così intenso da impedire di restare in piedi o di camminare. Negli stadi più avanzati, il dolore si avverte anche stando sdraiato a letto.
Il dolore prolungato e cronico può diventare neuropatico, causare insonnia, ansia e depressione. E’ importante, perciò, non trascurare ma rivolgersi ad un medico tempestivamente per evitare il rischio di complicazioni.
Sintetizziamo i sintomi:
- Dolore;
- Rigidità dei movimenti, soprattutto in flessione in avanti e in estensione (in quanto risultano dolorosi);
- Rossore e sensazione di calore, segno di infiammazione in atto.
Diagnosi
Per individuare la presenza di sacroileite, è fondamentale innanzitutto la visita specialistica, quindi l’anamnesi e l’esame obiettivo comprensivo di test specifici.
Il medico ortopedico, per confermare una sospetta sacroileite, prescriverà i seguenti esami strumentali:
- Radiografia (raggi X) per verificare possibili segni di artrosi con eventuale lastra del bacino sotto carico se il medico lo ritiene necessario;
- TAC per analizzare in modo preciso la zona ossea e legamentosa;
- Risonanza Magnetica Nucleare della colonna vertebrale, che evidenzia in modo chiaro eventuali segni di infiammazione. La RMN è particolarmente adatta se si sospetta che la spondilite anchilosante possa essere responsabile della patologia;
- Esame del sangue oppure una termografia (che analizza il calore all’interno del corpo) per verificare la presenza di una malattia reumatica;
- Infiltrazione di anestetico direttamente nell’articolazione sacroiliaca: se i sintomi spariscono dopo l’infiltrazione siamo in presenza di sacroileite.
Sacroileite: terapia conservativa

Il trattamento della sacroileite dipende dalle cause responsabili della patologia e dall’intensità dei sintomi.
Ad esempio, se la causa è associata a malattia reumatica la patologia viene trattata con farmaci antinfiammatori e immunosoppressivi, mentre la cura di un’infezione prevede l’assunzione di antibiotici.
In riferimento a cause meccaniche e artrosi (le cause più frequenti), i medici, generalmente, optano per una terapia conservativa. In tal caso, il medico raccomanderà al paziente di sospendere tutte le attività che possono peggiorare il dolore (sovraccarico, eccessive sollecitazioni, posture scorrette), l’applicazione di ghiaccio e prescriverà:
- farmaci antinfiammatori non steroidei;
- analgesici;
- miorilassanti (in caso di contratture muscolari);
- infiltrazioni di anestetico locale e cortisonico eseguite sotto guida radiografica o ecografica
- utilizzo di un busto contenitivo in caso di infiammazione acuta.
In ogni caso, l’effetto dei farmaci (da assumere per un breve periodo) contro dolore e infiammazione è temporaneo.
Per intervenire in modo efficace e a lungo termine sul problema, sarà necessario intraprendere un percorso fisioterapico mirato tenendo in considerazione le creste iliache.
Sacroileite: i migliori trattamenti di Fisioterapia
La Fisioterapia d’elezione interviene sulle sacroileiti quando la causa scatenante è di tipo meccanico, mentre l’Osteopatia tratta problemi di tipo sia meccanico sia viscerale.
Innanzitutto, a completamento della diagnosi, il Fisioterapista qualificato eseguirà una particolare valutazione.
Il Centro Ryakos offre una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale che include i più importanti test. Grazie a questa valutazione, potrà procedere con la pianificazione di un programma terapeutico personalizzato, mirato al singolo caso.
Sulla base di questa valutazione, interverrà per combattere ed eliminare il dolore attraverso trattamenti strumentali d’elezione, i più efficaci e rapidi: Tecarterapia e Laser Yag ad Alta Potenza.
Seguirà una fase di terapia fisica che interviene su blocchi, rigidità e contratture per ristabilire la fisiologica mobilità e funzionalità muscolare/articolare e che prevede:
- Manipolazioni osteopatiche;
- Massaggi decontratturanti;
- Manipolazione miofasciale dei trigger point;
- Esercizi terapeutici (stretching dell’articolazione sacroiliaca, rinforzo dei muscoli della schiena, ginnastica posturale). Questi esercizi di allungamento e potenziamento hanno lo scopo di migliorare la meccanica e la funzionalità dei principali muscoli associati alla regione sacroiliaca (soprattutto l’ileo-psoas, il gluteo-piriforme, il muscolo quadrato dei lombi e gli ischio-crurali).
Correggere la postura: lo step decisivo per intervenire e risolvere
La correzione della postura, il più delle volte, si rivela parte integrante del programma fisioterapico. E’ finalizzata a recuperare la fisiologia dei vari segmenti corporei che hanno determinato una disfunzione, un’alterazione, uno sbilanciamento. L’Esame Baropodometrico viene eseguito per verificare la condizione posturale complessiva.
Per ristabilire la corretta postura di tutta la colonna vertebrale in modo efficace, sicuro e a lungo termine, esiste un solo metodo: la Rieducazione Posturale Globale metodo Mezieres.
E’ una tecnica esclusiva che consiste nel progressivo e uniforme allungamento delle strutture muscolo-fasciali attraverso la messa in tensione graduale di queste strutture. Consente di riequilibrare tutto il sistema scheletrico riposizionando anche le diverse articolazioni per farle funzionare a dovere senza più correre il rischio di recidive, di infiammazioni o usura.
Lo ricordiamo, una volta di più: un deficit posturale crea squilibri, fa lavorare male i muscoli e soffrire la schiena.
Video molto interessante di Hamsa
Sacroileite: trattamenti invasivi e intervento chirurgico
Il medico consiglierà il ricorso a trattamenti invasivi soltanto se la terapia conservativa non sortisce alcun effetto (o risultati insoddisfacenti).
Sono principalmente tre i trattamenti invasivi indicati per trattare questa patologia:
- Denervazione tramite radiofrequenza attraverso cui si ‘spengono’ le vie nervose responsabili del dolore;
- Stimolazione elettrica tramite uno strumento apposito impiantato in corrispondenza dell’osso sacro ad effetto antalgico;
- Intervento chirurgico (artrodesi con tecnica mini invasiva) che consiste nella fusione dell’osso sacro ad una o entrambe le ossa iliache. Punta ad alterare i meccanismi biomeccanici articolari della zona lombosacrale e del bacino, a bloccare il movimento dell’articolazione per eliminare il dolore. Trattandosi di un’articolazione dai movimenti molto limitati, il paziente non si accorge della mancanza di mobilità. E’ un’operazione complessa, delicata, non priva di rischi, che prevede un recupero molto lungo, da considerare solo in casi estremi.
Per saperne ulteriormente puoi acquistare il libro che ho scritto per il mal di schiena e le patologie del rachide lombare.


Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
