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La danza classica e le infiammazioni all’anca e al tendine d Achille

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La danza classica e le infiammazioni dell’anca e del tendine d’Achille

In questo articolo andremo ad analizzare la danza classica e le infiammazioni dell’anca e del tendine d’Achille di cui spesso soffrono i ballerini che, solitamente, iniziano ad allenarsi da giovanissimi.

Ore ed ore di allenamento quotidiano finalizzato a perfezionare ogni singolo passo, ad acquisire forza ed elasticità muscolare.

L’abilità raggiunta dal ballerino è il risultato di un’attività dura e costante che inizia dall’infanzia per acquisire una padronanza totale del ‘gesto artistico’, leggerezza, equilibrio, fluidità di movimento.

Col passare del tempo, nella danza si sviluppano determinate modifiche muscolo-scheletriche responsabili di frequenti infortuni, patologie o disturbi dolorosi a causa del sovraccarico funzionale dovuto a questo genere di sport/arte.

Vedremo quali sono tutti i disturbi che un ballerino può rischiare concentrando il nostro interesse sulle infiammazioni dell’anca e del tendine d’Achille. Perché si infiammano? Quali sono i sintomi? Come risolvere il problema?

Infiammazione anca della ballerina: cause, sintomi, rimedi

I ballerini, per via delle posizioni innaturali e anti-fisiologiche assunte mentre eseguono i passi di danza (movimenti ripetuti per diverse ore), sono soggetti a vari disturbi a carico della colonna vertebrale (soprattutto l’area lombare e cervicale), traumi al piede (tra cui alluce valgo, tendine d’Achille e fascite plantare), alla caviglia e al ginocchio (distorsione, lesione del menisco), traumi muscolari (contratture, stiramenti), infiammazioni all’anca accompagnate da dolore.

Zoomiamo su tendine d’Achille e infiammazione all’anca

Ballerini e ballerine lamentano spesso dolore all’anca, specie quando eseguono i tipici movimenti en-dehors (in extrarotazione) oppure quando l’intero peso del corpo è a carico di una sola gamba.

Esami diagnostici strumentali (radiografia o risonanza magnetica dell’articolazione coxo-femorale) il più delle volte non riportano alcuna lesione strutturale. Ciò significa che infiammazione e dolore sono dovuti ad uno squilibrio dei muscoli rotatori dell’anca (piriforme, ileo-psoas, sartorio, glutei).

Soprattutto quando i movimenti vengono eseguiti con errori tecnici o posture sbagliate oppure a causa di fattori anatomici, l’anca può subire effetti deleteri, stress mio-tendinei e capsulari.

A volte, il ballerino o la ballerina avverte uno strano rumore durante l’esecuzione di determinati movimenti, una sensazione di ‘scatto’ (come se l’anca fuoriesca), un click anteriore o snap che viene provocato dal tendine dell’ileo-psoas. Questo click può arrecare fastidio durante il movimento ma non è una patologia.

Il dolore a livello dell’anca (che aumenta mentre si esegue un rond de jambe, ad esempio) può derivare da infiammazione di una delle tante borse di cui dispone, come quella localizzata tra gran trocantere e bandeletta ileotibiale o la borsa situata tra capsula articolare e tendine dell’ileo-psoas.

In tutti i casi, è necessario seguire un corretto programma di stretching, esercizi di mobilità articolare, massaggi, correzioni della postura o perfezionamenti nella tecnica della danza.

A proposito di movimento en-dehors

In riferimento al movimento en-dehors, deve essere chiaro un concetto per il ballerino: la componente scheletrica non può essere modificata con l’allenamento. Ogni sforzo deve concentrarsi sull’ottimizzazione del lavoro muscolare e del controllo propriocettivo senza dover forzare l’articolazione dell’anca oltre i limiti consentiti.

Ogni danzatore deve conoscere la propria abilità di extraruotare le anche e le differenze di mobilità tra un’anca e l’altra. Il test migliore per valutare la rotazione esterna delle anche è il test passivo in posizione prona.

In questo test, l’insegnante di danza o il fisioterapista, dopo aver fatto rilassare il ballerino, sposta la gamba con il ginocchio flesso a 90° in dentro e in fuori come se l’arto inferiore fosse l’asta di un metronomo.

Con questa manovra è possibile capire se il movimento è ampio e fluido oppure se c’è un arresto precoce dell’anca in extrarotazione. In quest’ultimo caso, il ballerino non dovrà insistere nel produrre sforzi eccessivi a carico delle articolazioni.

La danza classica e le infiammazioni del tendine d’Achille: cause, sintomi, rimedi

Il tendine di Achille svolge un ruolo importante quando corriamo, camminiamo e saltiamo. S’infiamma per vari motivi tra cui un’eccessiva velocità durante la corsa, scarsa flessibilità dei muscoli del polpaccio, piede piatto, traumi, scarpe consumate o inadeguate.

Nel caso della danza classica, il tendine s’infiamma quando si eseguono numerosi salti durante l’allenamento, soprattutto se il ballerino non si prepara adeguatamente con un corretto riscaldamento e stretching.

Altre cause possono essere l’uso di scarpe da punta con lacci troppo stretti o sistemati male intorno alla caviglia, l’atterraggio scorretto dai salti. L’infiammazione del tendine d’Achille, in senso più generale, può essere dovuto anche a cause sistemiche (abuso di antibiotici, terapie per malattie croniche).

Quando s’infiamma, si manifestano i seguenti sintomi: dolore e gonfiore sopra il tallone (a circa 3 cm dal calcagno), rigidità, schiocchi all’altezza del polpaccio in fase di movimento, debolezza nella parte inferiore della gamba interessata.

La sindrome dolorosa e infiammatoria è provocata da un sovraccarico funzionale (lavoro in mezza punta) oppure da un deficit di appoggio del piede (per via, ad esempio, di un piede cavo o calcagno valgo). Si associa spesso a contrattura, piede piatto e accorciamento della muscolatura del polpaccio.

L’infiammazione di un tendine guarisce più lentamente in quanto i tendini sono poco vascolarizzati.

Per intervenire su questo problema, la terapia migliore è lo stretching, l’allungamento della muscolatura ed il massaggio decontratturante del polpaccio, oltre all’uso di una talloniera per ridurre la tensione muscolare.

La danza classica e le infiammazioni dell’anca e del tendine d’Achille: la soluzione offerta dalla Fisioterapia

Che si tratti di infiammazioni dell’anca o del tendine d’Achille, la prima cosa da fare è ridurre ed eliminare dolore e infiammazione responsabile del dolore.

In fase acuta, oltre ad applicare ghiaccio sulla zona compromessa, è consigliato assumere per un breve periodo antinfiammatori non steroidei e antidolorifici.

E’ necessario interrompere ogni attività che causa il problema ed utilizzare solette shock absorbing (come le Noene in grado di disperdere le vibrazioni generate dall’impatto piede/scarpa/terreno per evitare microtraumi), talloniere, plantari o tutore d’anca.

Per evitare che il problema si cronicizzi, l’unica via da seguire è sottoporsi prima possibile a trattamenti mirati di Fisioterapia che prevede due fasi:

  • Prima Fase durante cui si punta a ridurre ed eliminare dolore e infiammazione rigenerando i tessuti come Tecarterapia, Laser Yag ad Alta Potenza, Ultrasuoni, Onde d’Urto ad azione biostimolante;
  • Seconda Fase che mira alla mobilizzazione articolare ed al ripristino della forza muscolare come la terapia manuale osteopatica, massaggi ed esercizi specifici indicati dal Fisioterapista.

Nella fase finale, dopo aver risolto i sintomi e ripristinato la funzionalità articolare e muscolare, si procede all’esame Baropodometrico per controllare a 360 gradi la condizione posturale. Se necessario, seguirai il percorso più importante per evitare sovraccarichi e recidive: la rieducazione posturale totale attraverso il metodo Mezieres, il migliore.

Come riconoscere un Fisioterapista qualificato e competente? Uno specialista è abituato a pianificare un programma fisioterapico personalizzato in base alle tue necessità.


Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo