Dolore al Polpaccio

Dolore al polpaccio: tutte le cause, cure, rimedi, fisioterapia
Pensate che il dolore al polpaccio sia generato da un’unica causa di tipo muscolare? Non è così. Questo tipo di dolore può dipendere da numerose cause diverse tra loro che vi illustreremo. Può trattarsi di un fastidio lieve, da un polpaccio contratto o di un dolore acuto e abbastanza grave da impedire di camminare. Gravità e sintomi associati sono legati a patologie o disturbi diversi che interessano differenti strutture responsabili dei dolori al polpaccio.
Esistono fattori di rischio per il dolore polpaccio come un allenamento intenso, tacchi alti o calzature sbagliate, sforzi, sovrappeso, sedentarietà ed altro ancora. Insomma, sfatiamo il mito dell’acido lattico: il dolore al polpaccio non deriva sempre da acido lattico o sovraffaticamento muscolare.
Lesioni muscolari, problemi vascolari, patologie neurologiche. Scopriamo quante e quali sono le cause e come risolvere il problema con la terapia conservativa e trattamenti di fisioterapia mirati.
Dolore al polpaccio: cenni di anatomia
Il polpaccio ha origine dietro al ginocchio e termina sulla parte posteriore della gamba, lì dove è situato il tendine d’Achille (tendine calcaneare) che collega il muscolo tricipite della sura al calcagno.
Il tendine d’Achille scende fin sotto la caviglia raggiungendo il tallone.
Nella zona del polpaccio sono presenti 3 muscoli:
- Gastrocnemio (composto dai ‘gemelli’ mediale e distale), muscolo superficiale che ha origine sui due lati della parte inferiore del femore, sopra il ginocchio;
- Soleo, muscolo profondo situato sotto al gastrocnemio;
- Piccolo muscolo plantare.
Questi muscoli circondano due ossa (tibia e perone), sono serviti da tendini ed articolazioni e vengono irrorati da vasi sanguigni. Il dolore al polpaccio può essere generato da ognuno di questi tessuti.
Dolore al polpaccio: tutte le cause
Le cause che ingenerano il dolore al polpaccio destro o un dolore al polpaccio sinistro sono numerose ed ognuna ha determinate caratteristiche ed un quadro sintomatologico diverso.
Inizieremo con le cause più comuni per, poi, elencare tutte le altre (dalle meno comuni a quelle rare).
Le cause più comuni sono 10:
– Crampo muscolare
– Strappo muscolare
– Tendinite d’Achille
– Fascite plantare
– Vene varicose
– Trombosi venosa profonda
– Claudicatio Arteriosa
– Claudicatio Neurogena
– Sindrome compartimentale
– Neuropatia diabetica.
Vediamo, una ad una, in che consistono e con quali sintomi si manifestano.
Crampo muscolare
E’ un disturbo molto frequente e comune per chi è abituato ad allenarsi. In genere, è temporaneo ma provoca un dolore e fastidio significativi. Può dipendere da debolezza muscolare, disidratazione, mancanza di esercizi di stretching, sudorazione che porta alla perdita di elettroliti, attività fisica prolungata.Ovviamente porta dolori ai polpacci.
Strappo muscolare

Lo strappo muscolare si verifica quando si rompono (completamente o parzialmente) le fibre muscolari del polpaccio. Il dolore e l’indolenzimento variano in base alla gravità della lesione.
Tendinite d’Achille
Chi presenta muscoli del polpaccio piccoli e non abbastanza resistenti da sopportare il peso del corpo, può accusare dolore al polpaccio perché aumenta la pressione sul tendine d’Achille, banda fibrosa e dura che collega l’osso del tallone al muscolo del polpaccio. Lo stretching, anche in questo caso, può aiutare a ridurre il sintomo.
Fascite plantare (spina calcaneare)
Anche la fascite plantare dipende dalla debolezza dei muscoli del polpaccio che non riescono a sostenere adeguatamente il piede causando stress al tessuto della fascia plantare localizzato sul fondo del piede. Chi è soggetto a fascite plantare, oltre a soffrire di dolore al polpaccio, avverte dolore al piede al risveglio e difficoltà a fletterlo.
Utile lo stretching del polpaccio in questo caso.
Vene varicose
Le vene varicose sulle gambe possono allargarsi e gonfiarsi fino a somigliare ad un cordone. Succede quando le valvole delle vene sono compromesse ed alterano il reflusso sanguigno. Provocano dolore al polpaccio, come pure crampi e palpitazione. Si soffre di vene varicose per vari motivi: età avanzata, fattori ereditari, gravidanza, obesità, sedentarietà, fluttuazioni ormonali.
Trombosi venosa profonda
La TVP (trombosi venosa profonda) è la conseguenza di un coagulo di sangue che si genera in una delle vene delle gambe. Influisce sul flusso sanguigno e può provocare dolore al polpaccio (che si intensifica quando si cammina o stando in piedi). Soffrono, in particolare, di TVP le persone affette da ipertensione o da disturbi della coagulazione del sangue.
Claudicatio Arteriosa
La claudicatio arteriosa è il risultato di occlusioni o restringimenti nelle arterie delle gambe. Può causare dolori al polpaccio mentre si cammina, che scompaiono in fase di riposo.
Claudicatio Neurogena
Un esempio comune di claudicatio neurogena è la sciatica. Si verifica quando i nervi delle gambe vengono ‘pizzicati’ spesso a causa di una stenosi spinale che porta al restringimento delle ossa della colonna vertebrale con conseguente pressione sui nervi. Anche questa condizione provoca dolore al polpaccio mentre si cammina ma anche a riposo o quando si sta troppo tempo in piedi.
Sindrome compartimentale
La sindrome compartimentale può verificarsi al muscolo del polpaccio di una o entrambe le gambe, spesso a seguito di un trauma o di una grave lesione. Sangue o liquido in eccesso si accumulano gonfiando la parte inferiore della gamba, il liquido preme su nervi e vasi sanguigni causando gonfiore, formicolio, intorpidimento e dolore al polpaccio. Chi si allena rischia la sindrome compartimentale da sforzo o cronica.
Neuropatia diabetica
Come suggerisce il nome, questa condizione è il risultato di danni ai nervi causati dal diabete. Succede in quanto alti livelli di zucchero nel sangue possono compromettere i nervi a partire da mani e piedi. I sintomi sono dolore al polpaccio quando si prova a tenderlo, intorpidimento, formicolio.
Dolore al polpaccio: altre cause e fattori di rischio

Oltre alle 10 cause più comuni, il dolore al polpaccio può essere provocato da:
- Cisti di Baker dovuto ad accumulo di liquido nel ginocchio
- Discopatia e mal di schiena
- Sciatalgia
- Sindrome delle gambe senza riposo
- Fibromialgia
- Flebite
- Sclerosi multipla
- Artrite reumatoide
- Patologie della tiroide
- Assunzione di farmaci (come diuretici e statine)
- Obesità e sovrappeso
- Carenza di vitamine e sali minerali
- Disidratazione
- Problemi di circolazione sanguigna
- Contrattura del muscolo
- Utilizzo di scarpe sbagliate
- Stiramento del gastrocnemio mediale.
I fattori di rischio sono:
- Prolungata permanenza a letto
- Sedentarietà
- Fumo di sigaretta
- Sovrappeso
- Assunzione di farmaci coagulanti
- Intensa attività fisica.
Dolori al polpaccio: complicanze
Se il dolore al polpaccio viene trascurato o curato male si può incorrere in conseguenze a lungo termine.
Questo disturbo impedisce di camminare in modo naturale e di assumere una postura corretta. A lungo andare, il soggetto colpito da dolori al polpaccio inizia a zoppicare sovraccaricando automaticamente l’altra articolazione (piede, ginocchio, schiena del lato non coinvolto dal disturbo).
Dolore al polpaccio: diagnosi
Per sperare di curare e risolvere il dolore al polpaccio, come per qualsiasi altro disturbo o patologia, è fondamentale eseguire una diagnosi accurata e corretta attraverso visite, esami strumentali e di immagine.
Si procederà con:
- Anamnesi (studio clinico del paziente, età, esame dei sintomi, temperatura ed aspetto della cute nella zona interessata);
- Risonanza magnetica (se si sospetta un problema a carico delle strutture muscolari);
- Ecodoppler per controllare la condizione del sistema venoso ed arterioso tramite ultrasuoni (se si sospetta un problema vascolare come la flebite).
Dolore al polpaccio: cure e rimedi
La terapia conservativa mirata dipende dai risultati diagnostici.
In caso di problematiche muscolari, è necessario:
- stare a riposo;
- evitare assolutamente attività fisiche che causano il dolore al polpaccio (running, sollevamento pesi, ecc.);
- camminare facendo passi più corti;
- applicare ghiaccio sulla gamba per 10-15 minuti 4-5 volte al giorno per ridurre il gonfiore;
- far eseguire da un medico un bendaggio compressivo-elastico attorno al polpaccio per contrastare il gonfiore tenendo l’arto in elevazione;
- assumere farmaci da banco come paracetamolo (contro il dolore) e ibuprofene (contro l’infiammazione);
- applicare sulla zona interessata creme o cerotti antidolorifici.
In caso di flebite, è necessario:
- sollevare l’arto e tenerlo a riposo;
- assumere farmaci antinfiammatori e l’eparina per fluidificare il sangue favorendo lo scioglimento del trombo;
- indossare una calza elastica a compressione graduata;
- eseguire un bendaggio fisso all’ossido di zinco sulla zona colpita (nella fase acuta);
- evitare assolutamente massaggi, manipolazioni e qualsiasi trattamento di fisioterapia finché la flebite non si risolve.
Dolore al polpaccio: trattamenti di fisioterapia mirata
L’obiettivo della fisioterapia è rilassare e distendere la muscolatura riducendo crampi, infiammazione e dolori, stimolare la vascolarizzazione ed accelerare la guarigione.
I farmaci antinfiammatori vanno assunti se il dolore al polpaccio è acuto e lo stato è avanzato.
Gli esercizi di stretching dei muscoli e dei tendini e la terapia fisica sono di fondamentale importanza al fine di aumentare la forza muscolare e dar modo ai pazienti di recuperare la mobilità.
In caso di contrattura muscolare, si interviene con:
- terapia manuale eseguita dall’Osteopata e terapia fasciale per trattare le fibre circostanti;
- Laser Yag ad Alta Potenza;
- Tecarterapia;
- Esercizi di stretching;
- Taping, tecnica moderna di bendaggio per favorire la vascolarizzazione del muscolo che riduce il dolore e previene ulteriori lesioni.
In caso di strappo muscolare, bisogna considerare se la lesione è di 1°, 2° o 3° grado per scegliere l’approccio fisioterapico adeguato. Per la lesione di 1° o 2° grado si procede con una terapia antinfiammatoria. Le fasi del trattamento fisioterapico sono due:
- Fase 1 (lesione e riparazione) che include trattamenti di Tecarterapia, Laser Yag ad Alta Potenza, Ultrasuoni, Onde d’urto per favorire la cicatrizzazione della lesione, Kinesiotaping per il drenaggio dell’edema e favorire la circolazione sanguigna;
- Fase 2 (trattamento cicatrice) che punta a trattare la cicatrice interna della lesione, a renderla elastica per evitare la fibrotizzazione. In questa fase, è essenziale la mobilizzazione fasciale profonda, stretching, allungamento manuale. L’allungamento va eseguito al momento giusto, una volta superato il dolore iniziale, altrimenti potrebbe rinnovare o allargare la lesione.
Quali sono i tempi di guarigione?
Una semplice contrattura si risolve dopo 4-5 giorni, mentre per una lesione muscolare responsabile di dolore al polpaccio trattata a livello fisioterapico si va da un minimo di un mese ad un massimo di 3-4 mesi per lesioni più gravi.
Dopo la guarigione, è importante ricorrere ad esercizi specifici per il rinforzo muscolare indicati dal fisioterapista.
In caso di flebite, se dopo la guarigione il gonfiore perdura, si consiglia un trattamento di linfodrenaggio manuale che va prescritto dal medico.
In gran parte dei casi che interessano il muscolo, si insinuano meccanismi di claudicazione che porta il corpo a perdere il normale equilibrio. Di conseguenza, una volta superata la fase acuta, è importante trattare il problema nel suo complesso, coinvolgendo tutto il corpo (dalla testa ai piedi) e ristabilire l’equilibrio anche attraverso una rieducazione posturale totale grazie al metodo Mezieres.
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Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie

montalbano
articolo ben fatto. complimenti
Roberto Franzese
grazie sono contento le piaccio quest articolo sul dolore dei polpacci