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Cervicale e Vertigini

Cervicale-e-Vertigini

Cervicale e vertigini: sintomi associati, cause, rimedi e cure, fisioterapia

Dolore e rigidità articolare sono i primi due sintomi che vengono in mente, quando si parla di infiammazione al rachide cervicale ma, in questo articolo, il nostro focus è incentrato sul connubio Cervicale e Vertigini.

Forti giramenti di testa, sbandamenti e perdita dell’equilibrio accompagnati dal dolore possono diventare insopportabili quando sono associati all’infiammazione cervicale che coinvolge, ad esempio, i muscoli suboccipitali o dovuta ad artrosi vertebrale.

Il primo passo consiste nel diagnosticare accuratamente le cause delle vertigini collegate alla cervicale.

Il secondo step prevede un percorso terapeutico e riabilitativo, trattamenti di fisioterapia mirata.

Il terzo, per evitare recidive e vivere meglio, consiste nel sottoporsi ad una rieducazione posturale totale.

Cervicale e vertigini: tutte le cause

Soltanto risalendo all’effettiva causa, sarà possibile procedere ad una terapia mirata a risolvere il problema cervicale e vertigini.

Quali sono le cause responsabili della vertigine cervicale?

vertigini e cervicale

Traumi (infortuni sportivi, incidenti) come il colpo di frusta che stressano tessuti molli e strutture vascolo-nervose e che, perciò, provocano un forte sbandamento;
Cattive posture ripetute, stress e sovraccarichi posturali costanti che portano ad infiammare la muscolatura ed i legamenti e che, a lungo andare, possono causare degenerazione discale (protrusioni, ernie) alterando, oltretutto, la microcircolazione sanguigna al tratto alto della spina dorsale;
– Patologie degenerative come l’artrosi;
Compressione dell’arteria vertebrale che determina un’alterazione della microcircolazione, quindi carenza di ossigeno che provoca sbandamento;
– Operazioni chirurgiche;
– Eccessivo stress sul sistema nervoso che crea tensione ai muscoli cervicali causando sbandamento;
– Alterazione funzionale del tratto cervicale di tipo muscolare. I muscoli in questione sono i suboccipitali situati nella parte superiore del rachide cervicale in stretto contatto col piano scheletrico. Collegano tra loro le prime vertebre cervicali con la squama dell’osso occipitale;
– Problemi e disfunzioni mandibolari. Se la mandibola – molto vicina al vestibolo (l’organo dell’equilibrio) – funziona male, può influenzare negativamente il funzionamento dell’orecchio interno alterando le informazioni che raggiungono il sistema nervoso centrale e causando vertigini.

Cervicale e vertigini: gli informatori del cervello

Il cervello riceve informazioni anche dalle articolazioni e dai muscoli cervicali: in caso di postura scorretta o di trauma che interessa la testa, i dati inviati dal centro visivo, dalla posizione del collo, da vibrazioni o movimenti (inclinazione, rotazione) giungeranno alterati provocando vertigini.

E’ particolarmente importante il ruolo del centro visivo, la relazione tra movimento oculare ed attività muscolare.
Spesso, alla base dell’associazione cervicale e vertigini non c’è una sola causa.

L’infiammazione derivante dalle varie cause appena elencate non è da trascurare perché può irritare il sistema nervoso e, a lungo andare, coinvolgere le funzioni del tronco dell’encefalo coinvolgendo importanti centri dell’udito, vista ed equilibrio. Tutto questo può portare a vertigine, vista offuscata, nausea, mal di testa.

Quali strutture mantengono l’equilibrio?

Rachide Cervicale
Rachide Cervicale

L’apparato vestibolare è l’organo preposto all’equilibrio per eccellenza. E’ situato nell’orecchio interno, costituito da un sistema di canali che dispone di cellule recettoriali. Percepisce e raccoglie continuamente dati sulla posizione del capo e sui suoi movimenti: queste informazioni vengono inviate tramite segnali nervosi a livello encefalico.

Al segnale vestibolare si integrano altre informazioni che assicurano il mantenimento dell’equilibrio: informazioni di tipo visivo e propriocettivo. Le informazioni propriocettive sono impulsi nervosi che provengono da recettori situati nei muscoli, tendini ed articolazioni periferiche: trasmettono al cervello dati sulla posizione e movimenti degli arti ed altre parti del corpo.

E’ ormai nota la correlazione nervosa tra nuclei vestibolari del tronco encefalico, radici dorsali dei nervi cervicali e recettori cervicali. E’ una correlazione che dimostra come sbandamento e vertigine siano associati a traumi e patologie che interessano il collo.

Sintomi associati alle vertigini

La vertigine cervicale può essere accompagnata da:

Dolore al collo;
– Mal di testa localizzato, soprattutto in sede occipitale;
– Disturbi dell’equilibrio;
– Sensazione di galleggiare e testa ovattata;
– Rigidità e limitazione dei movimento nel tratto cervicale;
– Dolore alle spalle ed all’area scapolare;
– Nausea;
– Mancanza di coordinazione dei movimenti muscolari (atassia), andatura instabile;
Perdita dell’udito;
– Stordimento;
– Tinnito;
– Senso di stanchezza, sonnolenza;
– Tachicardia (battito cardiaco accelerato);
Ansia;
– Secchezza della bocca;
Dolore al torace (di riflesso all’assetto anomalo posturale del rachide cervicale);
– Intorpidimento degli arti;
– Crampi e dolori addominali.

In gran parte dei casi, la vertigine diminuisce proporzionalmente al dolore al collo. La sintomatologia può durare minuti oppure ore.

Diagnosi

Chi soffre di vertigini associate a cervicale dovrà rivolgersi ad un medico ortopedico che, dopo aver eseguito l’anamnesi (storia clinica del paziente), l’esame obiettivo e test strumentali, gli prescriverà i seguenti esami diagnostici:

– Lastre Rx del tratto cervicale;
Risonanza Magnetica Nucleare per approfondire le condizioni dei dischi intervertebrali e verificare la presenza o meno di protrusioni o ernie.

In caso di vertigini non associate al dolore al collo, la diagnosi di vertigine cervicale viene esclusa.

La vertigine è di natura cervicale quando è associata a disturbi dell’equilibrio o sbandamenti che si verificano a seguito di movimenti o posizioni della colonna cervicale, dolore e rigidità del collo.

Spesso, la diagnosi è di tipo multidisciplinare nel senso che coinvolge diversi specialisti:

Ortopedico e fisioterapista, che verificano eventuali problemi alla cervicale;
Otorinolaringoiatra e gnatologo, che valutano rispettivamente possibili patologie dell’orecchio (organo importante per l’equilibrio) e della funzionalità mandibolare;
– Neurologo, per verificare eventuali cause centrali di vertigine;
– Cardiologo, che controlla eventuali cause associate all’afflusso del sangue al cervello.

La vertigine cervicale, in sostanza, è una diagnosi di esclusione, che subentra dopo aver verificato cause diverse dalla cervicalgia che portano al disequilibrio e sbandamento.

Una delle diagnosi da eseguire per verificare la presenza di altre patologie è quella differenziale. La diagnosi differenziale include VPB (vertigine posizionale benigna), trauma labirintico, vertigine associata ad emicrania, fistola perilinfatica, vertigine centrale e disfunzione vestibolare.

Una volta escluse patologie diverse dalla cervicale ed aver accertato disfunzioni della colonna cervicale, il medico si orienterà verso una diagnosi di vertigine cervicale.

Cervicale e vertigini: cure, terapie farmacologiche

rimedi per cervicale con vertigini

Quando si manifestano vertigini e capogiri importanti, quindi in fase acuta, è necessario innanzitutto intervenire sull’infiammazione. Di conseguenza, il medico prescriverà farmaci:

Antinfiammatori;
– Cortisonici;
Anticolinergici per contrastare sbandamenti e nausea;
– Miorilassanti in caso di tensione e contrattura muscolare;
– Iniezioni di corticosteroidi nei punti trigger (dove si avverte maggior dolore o che evocano il dolore se stimolati).

Fisioterapia e riabilitazione

Sulla base di una corretta diagnosi, cervicale e vertigini possono essere trattate con successo attraverso un percorso di terapia manuale e riabilitazione.

La fisioterapia non deve limitarsi a trattare la sintomatologia: il trattamento ultimo e definitivo interviene sulle cause, corregge posture o abitudini scorrette che sono all’origine di infiammazione, dolore, vertigini ed altri sintomi.

Ricordiamo che, nella fase acuta, non devono essere effettuati trattamenti di fisioterapia; bisognerà, invece, seguire la terapia farmacologica e, in caso di colpo di frusta, indossare un collare cervicale morbido da utilizzare solo nella fase acuta e per massimo 1-2 ore al giorno.

Quando le condizioni del paziente si saranno normalizzate, si potrà passare al trattamento riabilitativo.

Nei casi di cervicale e vertigini, i trattamenti fisioterapici da preferire sono:

– Terapia manuale eseguita dall’osteopata per rilassare i muscoli, intervenire sulla rigidità articolare, ridurre la compressione nervosa e sciogliere eventuali blocchi cervicali (specie le prime 2 vertebre);
Tecarterapia, che combina trattamento strumentale e manuale lavorando sulla muscolatura ma anche sulle strutture discali e nervose;
Laser Yag ad Alta Potenza, metodo rapido ed efficace per combattere e risolvere dolore e infiammazione;
– TENS;
Magnetoterapia;
– Esercizi di stretching e di decompressione delle prime vertebre cervicali e della nuca, esercizi di rinforzo per stimolare i muscoli cervicali a lavorare correttamente ed aumentare il range di mobilità cervicale.

E’ importante lavorare su tutta la colonna vertebrale, mentre si interviene sul tratto cervicale, attraverso esercizi di allungamento e distensione muscolare.

Rieducazione posturale globale per curare questo disturbo

Potrete ricorrere ad un cuscino cervicale corretto, migliorare l’equilibrio o ridurre (anche di poco) la sintomatologia da stress (ad esempio, evitando attività fisiche intense nel tardo pomeriggio/sera oppure andando a letto entro le 23 e svegliandoti prima delle 7).

I vari trattamenti di fisioterapia descritti in precedenza sono molto efficaci per risolvere la sintomatologia, priorità assoluta per chi vuole sbarazzarsi di dolore ed infiammazione.

Per lavorare sulla causa del problema ed intervenire attraverso una prevenzione seria, bisogna intervenire sulla postura, spesso responsabile di cervicale e vertigini.

Quali sono le vostre condizioni posturali? L’esame Baropodometrico computerizzato può fornire una risposta seria a questa domanda attraverso specifiche misurazioni anche per prevenire le conseguenze associate ad una postura scorretta.

Per la rieducazione posturale globale, non esiste nessun trattamento più efficace del metodo Mezieres, una sorta di riprogrammazione posturale.

Attraverso una messa in tensione totale e simultanea, questo metodo consente di allungare tutti i distretti del corpo riportando, di conseguenza, articolazioni e muscoli a lavorare nella loro corretta posizione fisiologica.

Durante il trattamento, la respirazione è di fondamentale importanza. Perché?

Perché la respirazione rappresenta il motore di qualsiasi modificazione posturale; in più, mobilizza l’intero tratto del diaframma, un muscolo che partecipa alla statica quotidiana ed è in grado di inviare segnali sensoriali al collo.

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Roberto Franzese

Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all'Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie Guarda il profilo completo

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