Capsulite Adesiva

Capsulite adesiva (spalla congelata): sintomi, cause, cure, terapia
Una delle patologie infiammatorie che colpisce più di frequente soprattutto donne in età compresa tra i 35 ed i 60 anni è la capsulite adesiva (spalla congelata). Col passare del tempo, questa patologia porta ad una graduale perdita della mobilità attiva e passiva dell’articolazione omero-scapolare fino alla rigidità totale. Spesso, purtroppo, viene confusa con una semplice infiammazione o un dolore del collo. Una diagnosi corretta e tempestiva può rendere la cura più efficace e rapida.
La capsulite adesiva si manifesta con un dolore subdolo, graduale o improvviso, che può coinvolgere la spalla sinistra o destra.
In questo approfondimento, descriviamo sintomi, cause, diagnosi, cure, terapia conservativa e trattamenti di Fisioterapia d’elezione per accelerare il processo di guarigione e risolvere rapidamente il problema.
Capsulite adesiva (spalla congelata): cos’è

La spalla è costituita da tre segmenti (omero, scapola, clavicola). La capsulite adesiva (detta anche Frozen Shoulder) colpisce soprattutto l’articolazione tra omero e scapola.
La capsula articolare, una sorta di manicotto di tessuto connettivo denso, avvolge l’articolazione stabilizzando e supportando i due capi ossei. La spalla diventa ‘congelata’ quando i tessuti di questa capsula si ispessiscono e si cicatrizzano causando rigidità, aderenze e perdita di elasticità che portano ad una riduzione nello scorrimento di fluido sinoviale.
Le due tipologie di spalla congelata (capsulite adesiva)
A seconda del meccanismo patologico, la capsulite adesiva può essere:
- Primaria ovvero idiopatica, che insorge spontaneamente e gradualmente nel corso di alcune settimane, di solito unilaterale. Colpisce soprattutto le donne (tra i 35 ed i 60 anni).
- Secondaria, che si manifesta a seguito di esiti di frattura dell’arto superiore, traumi distorsivi o diretti sulla spalla. Interessa prevalentemente il braccio dominante e la prognosi è migliore in caso di diagnosi precoce (a differenza della forma primaria).
Cause e fattori di rischio
Non sono state ancora riconosciute le cause univoche responsabili della capsulite adesiva (spalla congelata) che viene considerata una patologia associata ad un processo infiammatorio. Provoca la formazione di aderenze tra capsula articolare e collo anatomico dell’omero.
I possibili fattori di rischio e cause sono:
- Traumi a carico della spalla (frattura, contusione, lussazione);
- Avanzamento dell’età:
- Sesso, in quanto le donne rischiano la patologia tre volte di più degli uomini;
- Diabete;
- Malattie autoimmuni o disfunzioni tiroidee (iper/ipotiroidismo);
- Malattie sistemiche (artrite, patologie cardiovascolari, ipercolesterolemia, morbo di Parkinson);
- Storia passata di una lesione alla spalla;
- Lungo periodo di immobilità forzata, a seguito di un infortunio e di un intervento chirurgico;
- Utilizzo prolungato ed abuso di certi farmaci.
Sintomi

I segni e sintomi per riconoscere la capsulite adesiva (spalla congelata) sono:
- Dolore acuto, intenso, costante soprattutto alla parte superiore esterna della spalla. Si manifesta, di solito, in modo progressivo e tende a peggiorare di notte; talvolta è associato a gonfiore;
- Limitazione articolare su tutti i piani del movimento della spalla (specie, in rotazione esterna);
- Rigidità articolare:
- Intorpidimento della mano (nei casi più gravi).
Chi ne soffre può sviluppare disturbi del sonno.
Diagnosi
La diagnosi clinica completa della patologia comprende:
- Esame obiettivo e anamnesi del paziente abbinata ad alcuni test specifici;
- Rx per controllare la presenza di altre eventuali lesioni specifiche (calcificazioni articolari) o segni di artrosi;
- Ecografia e Risonanza Magnetica Nucleare per escludere o meno la presenza di patologie come la lesione della cuffia dei rotatori, infiammazioni dei tessuti, lesioni tendinee, ecc.;
- Esami del sangue, se si sospettano malattie come diabete, ipercolesterolemia, disfunzioni della tiroide.
Capsulite adesiva: cure, terapia conservativa, Fisioterapia

Per velocizzare i tempi di guarigione, è importante effettuare un trattamento tempestivo.
Il primo step per intervenire sulla capsulite adesiva (spalla congelata) è ridurre il dolore, dopodiché si procederà a ripristinare la funzionalità dell’articolazione.
La terapia conservativa comprende:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei e analgesici;
- Riposo e immobilizzazione del braccio;
- Utilizzo di un tutore;
- Infiltrazioni di cortisone o di acido ialuronico per attenuare il dolore e favorire la mobilità articolare;
- Terapie fisiche strumentali di Fisioterapia abbinate a terapie manuali ed esercizi terapeutici (di allungamento e mobilizzazione) per migliorare il range di movimento.
Raramente, nei casi più gravi, quando la terapia conservativa risulta inefficace è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico di rilascio capsulare in artroscopia per rimuovere la parte del tessuto capsulare danneggiato.
Spalla congelata: l’importanza della Fisioterapia d’elezione
Dopo il periodo di riposo prescritto dal medico ortopedico, è necessario l’intervento del Fisioterapista per il recupero della funzionalità e mobilità articolare. La parola d’ordine è evitare che la spalla si irrigidisca.
Per eliminare dolore e infiammazione, le terapie fisiche strumentali più efficaci ed avanzate sono:
– Tecarterapia;
– Laser Yag ad alta potenza;
– Ultrasuoni;
– Magnetoterapia;
– TENS;
– Onde d’urto.
Per ripristinare la funzionalità articolare, si rivelano di grande utilità le seguenti terapie fisiche:
- Terapia manuale eseguita dall’Osteopata;
- Linfodrenaggio (in caso di gonfiore articolare);
- Esercizi terapeutici per il recupero del tono muscolare ed il ripristino della funzionalità articolare (stretching, mobilizzazione, rinforzo muscolare).
Capsulite adesiva (spalla congelata): esercizi terapeutici
Gli esercizi terapeutici descritti di seguito devono essere svolti su indicazione e alla presenza di un fisioterapista in fase di riabilitazione. Servono a velocizzare il recupero della funzionalità articolare.
I più comuni ed efficaci esercizi da eseguire con la corretta tecnica di respirazione sono:
- esercizio a pendolo (tipo Codman) di rilassamento dell’arto compromesso, utile anche nella fase di riscaldamento o defaticamento per migliorare la funzionalità articolare e prevenire infortuni;
- esercizio di rotazione interna ed estensione della spalla;
- stretching dei muscoli della spalla allo scopo di recuperare l’elevazione passiva anteriore e l’extrarotazione. Vanno eseguiti quotidianamente (almeno 10-15 minuti al giorno) sia presso il centro Ryakos sia a casa del paziente debitamente istruito;
- esercizi di rinforzo muscolare, in base ai limiti dell’articolazione recuperata, in elevazione anteriore e, in seguito, in extrarotazione. Servono ad aumentare progressivamente la resistenza;
- esercizi propriocettivi, essenziali per rieducare la spalla ad improvvise sollecitazioni.
Via, via che si raggiungono progressi, gli esercizi andranno potenziati sia nei carichi sia nel numero di serie da eseguire in proporzione al livello di attività del paziente.
Prima visita gratuita al Centro Ryakos per un trattamento tempestivo
Roberto Franzese, Massofisioterapista titolare del Centro Ryakos, conosce fin troppo bene l’importanza di una diagnosi accurata e di un trattamento tempestivo di qualsiasi patologia, non soltanto della capsulite adesiva (spalla congelata).
Per questo motivo, il Centro Ryakos offre una prima visita gratuita con valutazione globale e distrettuale.
Avere un quadro chiaro delle tue condizioni è essenziale per pianificare, in seguito, un programma terapeutico personalizzato.
Per saperne ulteriormente puoi acquistare il libro che ho scritto per il dolore alla spalla con descrizione di anatomia, patologia, test muscolari, test ortopedici ed esercizi fai da tè per guarire dal dolore della spalla.


Massofisioterapista specializzato in terapia fisica strumentale, nel trattamento delle sindromi dolorose e in rieducazione posturale Mezieres. Iscritto all’Ordine TSRM delle Professioni Sanitarie
